Che dire, un documentario molto bello che proprio per questo fa uscire dal cinema un po' incazzati. E' sullo stile di Michael Moore, il sarcasmo non manca ma non manca nemmeno la forte denuncia delle tante ingiustizie compiute a L'Aquila a fronte del drammatico terremoto, se si pensava di aver già da tempo raggiunto il fondo questa è l'ennesima riprova che si può cadere sempre più in basso. Terribili le immagini che illustrano lo stato di polizia dei campi, sicuramente una delle maggiori novità emerse dal film. C'era gente a vederlo ma mi aspettavo sinceramente un pubblico più consistente. E non dimentichiamoci che tantissima gente sta ancora vivendo una drammatica condizione d'emergenza a più di un anno dal disastro sismico. Ma in che paese viviamo?Blog di fotografia, racconti di viaggio, recensioni di libri e quanto mi passa per la testa.
lunedì 31 maggio 2010
Draquila
Che dire, un documentario molto bello che proprio per questo fa uscire dal cinema un po' incazzati. E' sullo stile di Michael Moore, il sarcasmo non manca ma non manca nemmeno la forte denuncia delle tante ingiustizie compiute a L'Aquila a fronte del drammatico terremoto, se si pensava di aver già da tempo raggiunto il fondo questa è l'ennesima riprova che si può cadere sempre più in basso. Terribili le immagini che illustrano lo stato di polizia dei campi, sicuramente una delle maggiori novità emerse dal film. C'era gente a vederlo ma mi aspettavo sinceramente un pubblico più consistente. E non dimentichiamoci che tantissima gente sta ancora vivendo una drammatica condizione d'emergenza a più di un anno dal disastro sismico. Ma in che paese viviamo?
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2 commenti:
Effettivamente da molto da pensare, soprattutto come dici tu quello stato militaresco nelle tendopoli
questi comportamenti mi hanno sinceramente choccato, e sono rimasto allibito dal fatto che la notizia di queste cose non è assolutamente girata.
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