Tilkara si dimostra decisamente un paese vivo, partiamo alle 9.30 dopo aver salutato il cane-lupo che ci faceva da guardia, ormai un mio caro amico. Prima sosta a Huacalera dove passa il Tropico del Capricorno quindi arrivati a Huamahuaca prendiamo due stanze in un hostal e gironzoliamo per il paese, sono cià 3000 metri di altitudine e ci beviamo subito un mate di coca tanto per annullare il piccolo cerchio alla testa che già si stava palesando. Alle 12 si forma una picco la folla davanti alla chiesa, tutti in attesa della benedizione di San Francesco: si apre una finestrella da cui esce un santo di legno mosso meccanicamente che alza prima la corce poi l'altro braccio in segno di benedizione. Applausi del folto pubblico. Ci mangiamo una cotoletta (milaneza) di lama , formaggio di capra e quinha, un cereale che cresce solo sulle Ande in quota.
Apro una parentesi sul Carnevale che qui è sentitissimo, dura 9 giorni ... tutte le coppie si dividono al primo giorno e fanno nove giorni di festa, cibo, alcool e sesso libero ... quindi sotterrano la diavolezza, una piccola bambola mascherata, che viene quindi ritirata fuori l'anno dopo, e le coppie si ricompongono come se niente fosse ... sentitissima e tipica della quebrada, tanto che alcuni stranieri come iol francese che gestische l'hostal si sono fermati qui dopo il primo ... infatti lui mi ha detto di essere qui da otto anni o più precisamente da nove carnevali.
All'una lasciamo il paesino e cominciamo a salire, è uno spettacolo di colori incredibile, montagne viola, rosse, verdi con un cielo di un azzurro limpido favoloso. Ci fermiamo a fotografare una famiglia di vigogne ma poi le soste fotografiche non si contano più di fronte a questo incredibile spettacolo naturale. Superiamo i 4000 metro dell'Abra del Condor, montagne erose dal venmto e dall'acqua, piccole gole dalle forme geometriche straordinarie finchè arriviamo al paesino di Iruya dalla bella chiesetta gialla in adobe. Per rendere un'idea del luogo bisognerebbe fotografare tutto!!! Riusciamo anche a vedere due condor in volo, e le ombre si stagliano sui colori delle motagne. Per essere il primo vero giorno sulle Ande direi che è stato eccezionale, nessuno ha sofferto l'altitudine anche grazioe al mate di coca, bevanda più che comune qui e decisamente utile per l'ambientamente all'altura.
Ora mi bevo una birretta con gli autisti mentre guardano Argentina-Cile ... domani ci aspetta un'alzataccia all'alba.