martedì 8 febbraio 2011

L'arrivo in Vietnam

Lunghissimo il viaggio per arrivare ad Hanoi, ma gia' il primo giorno in terra vietnamita mi conferma che ne valeva la pena. Si respira subito tranquillita' e gentilezza, proprio quello di cui avevo bisogno. A distanza di anni dalla mia ultima visita gli alberghi preparano ancora le colazioni a base di noodles in brodo, e pian piano mi ci abituero' ancora una volta. Usciamo da Hanoi in un'oretta e percorriamo i primi cento chilometri sempre dentro centri abitati, magari piccoli, ma senza soluzione di continuita'. Poi finalmente appare la foresta, i soliti pinnacoli e le prime immense serie di risaie: ecco il Vietnam che ricordavo. Ci incamminiamo tra i viottoli e sorpassiamo i primi ponti sospesi per visitare qualche piccolo villaggio Tay dove un anziano che parla francese ci invita in casa e ci offre il the. Le risaie sono piene di donne al lavoro, ragazzi che cavalcano i bufali d'acqua, caratteristici della zona, e strani aratri con cui viene ruotata la terra delle risaie. La strada non e' trafficatata e dopo i primi incontri con i Tay e con qualche donna Hmong scesa dalle montagne arriviamo alla nostra meta, Nghia Lo. Nella stanza d' hotel c'e' addirittura un computer con collegamento libero a internet (inaccessibile Facebook, qui censurato) e ne approfitto per mandare notizie a casa. Passeggiata nel paese e cena praticamente famigliare in un ristorantino, con pesci fritti, riso, manioca, tofu e birre. Tutto condito da eccezionale cordialita'. E si accendono le piccole luci che cascano da tutte le piante: siamo agli ultimi giorni del Capodanno. Di turisti qui nemmeno l'ombra.

Internet in Nuova Zelanda