lunedì 3 novembre 2008

Bilal

Un libro assolutamente eccezionale, si legge talmente bene che si rischia di prenderlo per un romanzo mentre è una ricerca vissuta sull'immigrazione e sulla tratta degli esseri umani nei nostri giorni, un esempio di grande giornalismo paragonabile a due grandi giornalisti da poco scomparsi come Kapuscinsky e Terzani. Un libro che fa riflettere e non poco sulle differenze tra chi nasce in una parte del pianeta e chi nasce nella parte meno povera e più macabramente sfruttata, un libro che consiglierei vivamente alle scuole superiori per cercare di sviluppare una maggiore cultura basata sul rispetto del "diverso". Un grazie di cuore a Fabrizio Gatti per il suo modo di fare giornalismo!

Metallo