lunedì 9 novembre 2009

Sguardi indiscreti

Una giornata nel mondo dei morti

Conclusa la serata con una favolosa mangiata del piatto tipico locale, maiale cotto nel bamboo, stamattina ci aspetta una grande cerimonia funeraria. Mi reco subito a comprare qualche steca di sigaretta da regalare alla famiglia dei defunti e poi arrivati nel luogo adibito ale cerimonie funeree ci ritroviamo con tutti i pochi turisti prsnti, in maggioranza spagnoli (poi mi diro' anche il perche'). Nel piazzale arriva un sacco di gente con i bufali da donare e per ore aspettiamo il momento topico della giornata, nel frattempo la famiglia dei due defunti si riunisce a discutere quali bufali sacrificare. Intanto la gente comincia a mangiare carne di maiale e si assiepa nelle capanne costrutie ad hoc per l'occasione e che saranno poi smantellate, e il materiale verra' donato alle varie comunita'. Alle 12 inizia la mattanza , o forse meglio chiamarla la carneficina, uno spettacolo decisamente crudo e sinceramente non certo piacevole, in piu' a renderlo sconvolgente ci simettono le risate e il tifo dei convenuti ... si' ho anche rischiato che mi scappasse qualche lacrima! Pero' essendo comunque un'usanza locale non estirpabile ritengo che prima di giudicare bisogni capirne la cultura e soprattutto assistervi, poi credo anche che faro' molta fatica a fare vedere le foto di questo mattatoio. E' un rito animista, e con i sacrifici animali si cerca di aprire una strada facile e srena all'anima del defunto che si invola verso l'eternita'. Punto!
Dopo lunghe discussioni sono stati scelti i 24 bufali da sacrificare (il valore di ognuno e' veramente altissmo, anche 150 milioni di rupie), di questi tre vengono donati alla chiesa cattolica locale. E poi comincia la "giostra" ... colpo secco di coltello alla giuculare e velocemente il cortile si riempie di sangue e bufali morti, quando poi sono i giovani inesperti a infliggere il colpo il bufalo passa anche cinque/dieci minuti di agonia ... e il mio conato di vomito tnde a uscire finche' decido di uscire anch'io di scena: uno spettaccolo decisamente non simpatico!
Ce ne andiamo e per rimanere in tema ci rechiamo a visitare alcune tombe reali adornate dai famosi tau/tau, le sculture in legno dell'albero del jackfruit (legno molto resistente) che contornano le tombe richiamano il sesso del defunto, quindi le vecchie caverne con antiche tombe a forma di arca e tantissimi teschi (gli amanti dell'horror andrebbero in brodo di giuggiole come a Kutna Hora vicino a Praga) fino agli alberi in cui sono stati fatti i buchi in cui seppellire i bambini piccoli, ovvero morti prima che crescessero i denti, piante dalle radici enormi e in cui il legno con il tempo sostituisce le coperture fittizie. Una giornata macabara ma interessante a contatto con una cultura antica, forse primitiva, che cerca di sopravvivere al progresso e che basa ogni sua regola sulle leggi tramandate oralmente in funzione sempre e comunque del culto dei morti.
Razionalmente penso al grande busines che sta dietro alle cerimonie funerarie, poi ceno con ottime crocchette di patate e concludo pensando che comunque la filosofia e le varie religioni create dal'uomo ruotano sempre attorno alla sua grane paura: la morte.
Sono stati tre giorni interessantissimi, domani mi aspettano otto ore di bus fino al piu' vicino aeroporto poi salutero' questa bellissima e strana isola abitata dagli antichi Toraja.