sabato 8 novembre 2008

Rock scolastico

La Speranza in Myanmar

Visita in Myanmar (parte 3)

..... Inutile dirlo, il mio consiglio è quello di andare in Myanmar, di utilizzare soprattutto privati e di non organizzare tutto con le agenzie turistiche, spesso in joint venture con il governo così da creare il più indotto possibile, come ho fatto io organizzando un viaggio per Avventure nel mondo, e adesso il mio obbiettivo è di tornarci ancora magari per un Burma tribale, un viaggio che mi consenta finalmente di visitare Mrauk-U ma anche di camminare tra le tante interessantissime etnie di questo favoloso e sfortunato paese. Ho cercato di fare due passi in University Road davanti alla casa di Aung San Suu Kie ma per gli occidentali è impossibile e inoltre davanti alla casa stazionano due mezzi della Croce Rossa, ma sono pieni zeppi di militari armati e non di infermierine!
Tra le curiosità ho notato uno smisurato uso di elmetti tedeschi con tanto di svastica al posto dei caschi, ma considerando che molti non sanno nemmeno che gli americani sono sbarcati sulla luna, è solo un caso, o meglio c'è qualcuno che sfrutta l'ignoranza per fare commerci e vendere caschi inutili in caso di incidente. Vanno sempre di moda i grilli, piatto prelibatissimo. E tornando al tema turistico tanti sono i posti di grande interesse e bellezza che possono essere una buona motivazione per visitare questo meraviglioso paese, dimenticandosi che spesso si pagano dollari di admission fee rendendo impossibile il non sovvenzionamento del governo ma è anche impossibile non comprare qualche oggetto dalle simpatiche bambine che stazionano attorno ai templi, per cui famiglie sopravvivono dignitosamente grazie proprio al turismo. Come dimenticare la sensazione di camminare in silenzio tra gli stupa di Kakku pur assorbiti nel tinntinnio eterno delle tante campanelle. No, io resto contro il boicottaggio turistico che serve solo a rafforzare un sistema già chiuso! Però consiglio fortemente prima di partire di informarsi bene e di ragionare leggendosi tutto il capitolo sulle ragioni del boicottaggio o meno su una guida importante come quella pubblicata dalla Lonely Planet.

Le diversità uniscono