domenica 28 novembre 2010

Incontro sulla Colombia

Sul sito Amnesty 208 molta documentazione sulla situazione in Colombia.

La spiaggia di Cervia

Innovazione tecnologica a Salsomaggiore

Ricevo e pubblico molto volentieri questo comunicato dell'Assessore alla Partecipazione e Innovazione Tecnologica di Salsomaggiore Terme, Matteo Orlandi.

Salso 2.0

Sono partite le registrazioni al progetto Salso 2.0 promosso dal Comune di Salsomaggiore che vuole sperimentare innovative forme di consultazione, informazione e partecipazione dei cittadini attraverso il voto elettronico (e-democracy).
Con l’avvio del progetto di e-democracy “Salso 2.0” la città termale si avvia a una nuova fase del processo partecipativo, innovando il modo di coinvolgere la comunità locale.
La democrazia digitale, sinonimo di democrazia elettronica, e sinonimo di e-democracy, è la forma di democrazia diretta in cui vengono utilizzate le moderne tecnologie dell'informazione e della comunicazione nelle consultazioni popolari.Si parla di e-democracy relativamente a qualsiasi tipo di utilizzo o sperimentazione delle tecnologie telematiche (Internet in particolare ma anche telefonia mobile) offerto dalle istituzioni ai cittadini per la partecipazione politica alle scelte delle istituzioni in qualsiasi ambito e qualsiasi livello. Il progetto avviato a Salso è unico nel suo genere e rappresenta una delle prime esperienze in Italia in questo contesto. Sarà data la possibilità ai cittadini di esprimere il proprio voto su alcuni quesiti posti dall’Amministrazione e relativi a tematiche di tutti i settori: ambiente, sociale, cultura, lavori pubblici, sport, ecc.

Gli obiettivi del progetto Salso 2.0 sono:
- favorire la partecipazione dei cittadini alla vita amministrative del Comune;
- informare i cittadini sulle attività del Comune presenti e future;
- stimolare il dibattito sui temi politico-amministrativi;
- monitorare in tempo reale il polso della comunità su progetti presenti e futuri;
- creare uno strumento a disposizione dei decisori da utilizzare soprattutto prioritariamente alle scelte amministrative;
- favorire la nascita di nuove idee e progetti;
- favorire la diffusione dell'informatica nella popolazione salsese.
Salvo diversa esplicitazione, il risultato del voto è l'espressione di un'indicazione e dell'opinione della città e non sostituisce gli organi comunali eletti a cui spetta (e non potrebbe essere diversamente) la responsabilità della decisione finale.

.... sul sito http://salso.polls.ltt.it/home ci sono tutte le spiegazioni per registrarsi e partecipare.

sabato 27 novembre 2010

Borghetto dall'alto

A passo d'uomo

A passo d'uomo è un racconto di incontri. Incontri di viaggiatori "forzati", con tracce di vite spezzate nel paese di origine, e sospese nella nuova terra di arrivo. Lo splendido documentario è online sul sito delle Giraffe.

mercoledì 24 novembre 2010

lunedì 22 novembre 2010

Sguardo attento

Una vita tranquilla

Un'altro eccezionale film con Toni Servillo. Una storia interessante e attuale, come dimostra il riferimento allo smaltimento rifiuti. Una storia anche d'azione dove però i sentimenti emergono prepotenti. Ottima la regia di Claudio Cupellini, il film non perde mai d'interesse ... risalta comunque l'interpretazione di Toni Servillo nei panni di Rosario, un importante camorrista che si è ricostruito una vita tranquilla in Germania.

giovedì 18 novembre 2010

Borobodur

L'11 novembre è stata data notizia che il tempio è ricoperto di ben 2,5 cm. di cenere ... finalmente il 17 novembre sono iniziate le pulizie di questo meraviglioso tempio indonesiano.

venerdì 12 novembre 2010

giovedì 11 novembre 2010

Riflessi francesi

Intervista ad Ascanio Celestini

Un altro filmato assolutamente da non perdere sul sito delle giraffe: video-intervista ad Ascanio Celestini.

Notizie dal Popolo Saharawi

L'agenzia Misna intervista un'attivista che era presente nel campo saharawi assaltato lunedì dall'esercito marocchino. Racconta di rastrellamenti casa per casa e che le violenze che continuano in queste ore, come il blocco delle comunicazioni e l'espulsione dei giornalisti. L'irruzione nel campo ha provocato almeno 11 morti, 723 feriti e 159 dispersi, ma un bilancio certo è ancora impossibile

«Dal giorno dell’irruzione nel campo saharawi alle porte di El Aiun è in vigore un coprifuoco dalle 22 alle 8 del mattino, ma già al calar della notte, intorno alle 18, nessun saharawi può avventurarsi per strada senza il rischio di essere fermato dai soldati, interrogato e portato via»: alla MISNA che la raggiunge a El Aiun, Isabel Terraza Rebollo – attivista dell’organizzazione non governativa Resistencia Saharaui – riferisce lo stato della situazione nella principale città del Sahara occidentale, dove sono ancora in corso disordini: «Ieri – dice – c’erano almeno quattro focolai di resistenza, in particolare nel quartiere di Matala. Inoltre, centinaia di persone hanno protestato chiedendo notizie dei familiari scomparsi o arrestati dai soldati. Soldati e coloni marocchini entrano nelle abitazioni saharawi, bruciano e saccheggiano esercizi commerciali, picchiano e traggono in arresto soprattutto giovani».
Impossibile stabilire un bilancio certo delle vittime, secondo Terraza Rebolo, che si trovava all’interno del campo preso d’assalto lunedì. «Attorno al campo sono stati rivenuti corpi senza vita di saharawi, in un caso anche quello di un soldato marocchino. Ma – sottolinea – non abbiamo dati certi e la situazione è tuttora in evoluzione con i soldati che presidiano le strade e si presentano nei quartieri saharawi con liste di persone ricercate». Non confermate restano le voci, diffuse da alcune fonti vicine ai saharawi, sul ritrovamento di fosse comuni. «Resta, di fatto, il blocco delle comunicazioni – conclude l’interlocutrice della MISNA – tutte le vie d’accesso per El Aiun sono controllate dai militari, ai giornalisti stranieri non è stato consentito l’ingresso in città; è in atto un blackout informativo che può solo aiutare a nascondere quanto sta avvenendo».
Intanto, sottolineano fonti del Fronte Polisario che ha chiesto l’intervento dell’Onu, la società civile internazionale si sta muovendo per esprimere solidarietà alla popolazione saharawi. In Italia, in particolare, è previsto questo venerdì un sit-in davanti la sede dell’ambasciata del Marocco a Roma.

fonte: www.misna.org

mercoledì 10 novembre 2010

Il ritorno in Etiopia (parte 4)

Il lago Chamo è veramente spettacolare, fantastico navigarci in silenzio su una barca circondati da volatili di ogni tipo e da immense macchie verdi quasi invisibili: i coccodrilli, e che bestie!!
Key Afar è sede di uno dei mercati più interessanti della zona dell'Omo River, tsemay, banna, hamer e altre tribù coloriscono le stradine di questo paesino. Qui c'è anche un piccolo ambulatorio-ospedale molto importante, gli interventi più necessari sono per la malaria e per le ferite d'armi da fuoco. Infatti alcool e armi da fuoco sono molto diffusi in zona e costituiscono un binomio che non dà certo adito a molta sicurezza, tant'è che alla fine del mercato qualche colpo di fucile non manca mai. Se la malaria è un problema devastante per gli abitanti locali, per il turista è semplicemente un problema da affrontare per qualche settimana. Sono anni che io non facevo la profilassi, e sentendo parlare così male del Lariam malgrado io non avessi mai avuto effetti negativi (alcuni ironicamente sostengono addirittura che la malaria è meglio del lariam) ho voluto provare il malarone, molto più caro (ma questo non è un grosso problema!) ma soprattutto da prendere tutti i giorni e questo mi ha portato a soffrire leggermente di insonnia, quindi in futuro ci penseremo bene!!
La mia permanenza in solitaria ad Addis Abeba mi ha permesso di visitare la realtà delle missioni salesiane in Etiopia, tante e tutte con scuole molto importanti per le possibilità che creano alla gioventù etiope; molto importante l'utilizzo delle adozioni a distanza, 30 euro sono circa 600 birr e ricevendoli ogni mese sevono non solo al bambino adottato ma a tutta la famiglia come una notevole boccata d'ossigeno, così come mi dimostra la visita ad alcune famiglie nei quartieri più disastrati di Addis Abeba, con case di circa 10 metri quadrati in cui vivono anche padre, madre e dieci figli. Grazie anche a interessanti ONG italiane che operano attorno a Sodo si comincia a vedere l'enorme potenzialità del microcredito nella realtà rurale etiope.
Economicamente l'Etiopia è in netto crescendo, tanti gli investimenti stranieri tra cui spiccano gli olandesi nel campo floreale (interminabili le file di serre coperte sulla strada per Shashamane) e i turchi nel campo tessile, ma chi la fa da padrone come in buona parte dell'Africa è la Cina che concede prezzi più che competitivi e pagamenti dilazionati ... quasi tutte le strade portano il marchio cinese, e tanti gli accampamenti per gli operai cinesi lungo le grandi strade in costruzione.
"Un giorno un cinese in auto investì un asino, subito il padrone etiope chiese il risarcimento all'autista. Nel frattempo i tanti operai cinesi che lavoravano nelle vicinanze si avvicinarono per vedere cosa era successo. L'etiope teneva per il braccio l'autista cinese chiedendo il risarcimento e questi non capiva perchè l'etiope malgrado le sue rassicurazioni non gli mollava il braccio .... al che l'etiope circondato da decine di operai cinesi, gli chiese come avrebbe fatto a riconoscerlo una volta lasciato andare!!" ... è un aneddoto che si sente in tanti bar etiopi, vero o non vero è già una leggenda.
Bellissimi i Monti Bale, al Plateau Sanetti raggiugo i 4200 metri d'altezza e purtroppo le nuvole basse mi rendono difficile la visione del lupo dell'Abissinia ma alla fine almeno uno a 5 metri di distanza riesco a vederlo. Bellissimo!! Per me il muso è proprio quello del lupo, e chissenefrega se in inglese è chiamato red fox!! Dal lodge di Dinisho è possibile incamminarsi in un bel bosco popolato da fagoceri e dal bellissimo imponente Nyala, con le sue immense corna ricurve, simbolo stesso del parco nazionale.
Monte Wenchi si trova a 170 km. da Addis Abeba, si sale si sale finchè dalla cima si vede lo splendido cratere con il suo bel lago, un colpo d'occhio affascinante. E poi si scende in mezzo alle immancabili mandrie di buoi e asini stracarichi, però come nella zona del monte Bale non mancano i tanti cavalli (questa sarà poi un'ottima soluzione per la risalita! n.d.r.)
Con un amico belga facciamo a colazione a Dinisho, i sette i clienti in totale durante l'ora di permanenza, 12 i dipendenti e spettacolare il movimento, mai fermi, tutti apparentemente indispensabili, eccezionali!!
Adesso mi piacerebbe andare a visitare la Dancalia, magari partendo da Addis Abeba verso Mekelle da cui entrare nella depressione, quindi passare da Gibuti e rientrare in Etiopia passando da Harar ... va beh, ci penserò!

L'Etiopia e il comunismo

lunedì 8 novembre 2010

domenica 7 novembre 2010

In omaggio a Django Reinhardt




L'ottimo spettacolo di stasera si è tenuto al Teatro di Ragazzola, le ultime tre foto sono state scattate a "Tutti matti per Colorno".

Skype in ufficio, perchè no?

In tempi di magra, perché gettare una pioggia di euro in telefonate quando basterebbe installare Skype anche nei sette piani di uffici in viale Aldo Moro? Se lo chiede, con un'interrogazione alla Giunta regionale, il consigliere a 5 Stelle Giovanni Favia. Che all'amministrazione del presidente Vasco Errani domanda se non ritenga "utile e vantaggiosa, soprattutto economicamente, l'installazione e l'abilitazione dell'applicativo con le opzioni previste, a titolo non oneroso del sistema, su tutte le postazioni informatiche presenti" nei palazzoni dell'Ente Regione. Intanto, poi, perché non lasciare alle strutture più "tecnologiche", come il nostro Gruppo consigliare, la possibilità di avviare "una sperimentazione dello strumento tecnologico a costo zero"? Il tutto a fronte di una scelta gestionale che, con ogni evidenza, di convenienza economica non è: come quella di utilizzare "un prodotto commerciale della famiglia Microsoft, usato ovviamente a titolo oneroso". Diverse, sottolinea Favia nella sua interrogazione, le esperienze positive dell'impiego di Skype in vari enti ed istituzioni pubblici della nostra regione. Senza dimenticare che, grazie al programma a costo zero, "è possibile usufruire, su postazione PC, anche dell'opzione "video conferenza". Infine, "non esistono allo stato impedimenti di carattere tecnico, come confermato da responsabili informatici sia interni che esterni. Perché, allora, mentre aspettiamo i tagli esemplari ai benefici della casta annunciati dalla Giunta, non partire da qui?

pubblicato su proposta del Movimento 5 Stelle di Parma

martedì 2 novembre 2010

Il ritorno in Etiopia (parte 3)

Turmi è il posto di partenza per visitare le tribù della zona, è un piccolo paesino con un affollato mercato ... al bar lavora Mescarem, studentessa di 17 anni che sogna di raggiungere la grande città, Addis Abeba: il sogno di chi vive in campagna. Chiacchieriamo per un'oretta e come al solito l'anima di questo popolo prevale in generosità, in umanità, in quei piccoli modi di fare che ormai noi occidentali ci siamo dimenticati ... con la nostra maledetta frenesia!
La zona dell'Omo river è ormai molto battuta dal turismo, grazie anche alle nuove strade costruite da ditte cinesi e indiane. Da qui nasce il rapporto mercanteggiante tra le tribù indigene e le tribù dei turisti, si paga un prezzo per la visita del villaggio e si contrattano i prezzi delle foto agli abitanti, al che bisogna mantenere la dignità ma prendere la cosa come un gioco, ben sapendo che il soggetto fotografato ha una sola cosa da vendervi: la sua immagine! Da casa mi sembrava una situazione penosa, poi giocata nel modo giusto diventa al contrario anche divertente.
A Jimka cerco di telefonare a casa, un signore zoppo mi accompagna alle Telecomunication, per entrare devo lasciare la macchina fotografica, e il mio accompgnatore resta a guardarla mentre io telefono, per ringraziarlo gli regalo 20 birr, non sa come ringraziarmi .... dopo più di un'ora sono in un baretto a bermi una birra, mi avvicina insieme ad un ragazzino, e quest'ultimo mi dice che il signore voleva ringraziarmi ma non sa l'inglese e allora ha chiamato lui come interprete .... e io che so l'inglese sono rimasto senza parole!
Eiland è la bottiglia di plastica vuota che tutti ti cercano ... è un utilissimo contenitore! Tutto è riciclato, gli ornamenti di alcuni personaggi sono sorprendenti: usatissimi i tappetti delle bottiglie, cinturini d'orologio, pezzi di schede telefoniche, chiavi più o meno arrugginite, tubetti, penne, pelli ... e non parliamo di come giocano i bambini con qualunque cosa sia tondeggiante.
Sempre tanta gente che cammina per strada, soprattutto nei giorni di mercato ... e che dire delle tante mandrie di mucche in mezzo alle quali bisogna zigzagare al tramonto.

Riunione etiope

lunedì 1 novembre 2010