Concludiamo la permanenza a Kuta con una gran bella mangiata di pesce a Jimbaram sulla spiaggia, finiamo appena in tempo prima che le onde raggiungano la nostra tavolata ... e il ringraziamento per la grn bella serata va tutta ad Ali, ovvero Antonio, comerciante di mobili di Fidenza con cui mi ero accordato per l'incontro fin dall'Italia. Usciti da Kuta cambia tutto il mondo che ci troviamo davanti e si ritorna alla tipica cordialita' e gentiliezza indonesiana e in particolare balinese. Ci incantamo di fronte ai tanti terrazzamenti di risaia e ci fermiamo a visitare alcuni dei tanti villaggi di artigiani, che forse e' anche megli chiamare artisti, dagli scultori ai costruttori di coloratissimi e affascinanti aquiloni, ne vedo addirittura uno a forma di vascello. Tante le cerimonie che incontriamo per strada e nei pricipali tempi che visitiamo come l'immenso Besakih. Ubud si presenta subito come un paesino molto tranquillo nonche' come la capitale culturale di Bali, con tantissime gallerie d'arte tra cui spicca quella di "arte strana" di Simon, un artista americano che prende sicuramente spunto da Andy Warhol e che presenta quadri e sculture originalissime in un amplissimo capannone trasfromato in una sorta di circuito di oper d'arte particolari e stravaganti. E' sempre caldo ma veniamo colpiti dai primi veloci ma forti temporali serali. Non possiamo mancare una divertnte passeggiata nella Monkey Forest attorniati da centinaie di scimmie, che con delicatezza scalano anche un compagno di viaggio cercando di aprirne lo zaino e non dimenticandosi nemmeno di farci qualche scherzo che ci fa saltare per aria! Tra i dintorni di Ubud sicuramente da segnalare la grotta degli elefanti, in cui ci immergiamo anche in una lunga camminata nella jungla da cui usciamo sudatissimi, prima di andare alle tombe reali in cui assistiamo a riti che sono un misto di induismo e animismo. A Tirta Empul c'e' pieno di gente che fa le abluzioni nelle calde acque termali. Concludiamo il pomeriggio ammirando il lago Batur, di un blu turchese e inserito in un panorama mozzafiato tra tre vulcani, di cui proprio il Batur fu protagonista di una grossa eruzione nel 2006 ed e' ancora bene visibile tutta la lava con cui ha cancellato una bella fetta di foresta. Penso che a fine viaggio preferiro' concludere qui nella culturale Ubud piuttosto che nella caotica Kuta, ma intanto domani partiamo per Sulawesi.