domenica 9 ottobre 2016

Sulla strada per Agra

Dopo il faticosissimo primo giorno ci si comincia ariprendere anche grazie ad un bus comodo dove riposare. Strade belle e poco trafficate, un'altra India rispetto ai miei ricordi. La prima sosta a Vrindavan ci consente di entrare un po' nello spirito indiano, è la città natale di Krisna. Soliti accattoni , qualche sadhu, puja privata per un ricco, tanti hare khrisna e mille strani odori. I miei compagni di viaggio mangiano molto. Alla spettacolare città abbandonata di Fathepur Sikri ritrovo la pesantezza delle mille guide che abbindolano i turisti, dei tanti pretesti per guadagnare qualche rupua ma anche la meraviglia di un luogo fantastico, il primo approccio con le costruzioni moghul. E che dire della favolosa Jama Mashid, la grande moschea sempre piena di fedeli che girano attorno alla tomba del santone legando spaghi rossi e gialli per esprimere un desiderio. Grandi occhi neri mi fissano all'entrata e ricambio con un sorriso e si comincia a giocare, io e una stupenda bambina, un'ora di scherzi poi quando mi vede frugare in tasca mi chiede di comprarle qualcosa ma assolutamente di non darle soldi per niente e cosiì le compro senza contrattare una specie di maracas artigianale insieme a qualche scatto fotografico e al suo gran sorriso come saluto finale. L'entrata in Agra è in mezzo ad un traffico indescrivibile, si avanza di un centimetro alla volta, nma non è un modo di dire. Per cena andiamo a Sheroes Hangout, il locale gestito da ragazze rovinate con l'acido e che portano avanti la campagna "StopAcidsAttack", si mangia molto bene ma soprattutto è una grande esperienza di umanità. Rientriamo in hotel facendo le corse con i tuc-tuc. E' sempre incredible India ma è progredita tantissimo in questi ultimi anni, come pulizia e come apparenza, vedremo nei prossimi giorni!

Anno 2016 - parte 41

A volte succedono cose nel mondo a cui si fa fatica a credere, come in Colombia dove al referendum per la pacificazione con le FARC ha vinto il No. Vince la guerra!?
Cosa è successo a Stefano Cucchi è evidente a tutti, malgrado adesso si parli di improvviso attacco di epilessia ... forse invece di prendere in giro il popolo basterebbe ammettere quello che è successo, in un paese dove non esiste un reato come la tortura.
Il Milan non andrà lontano ma ha una squadra.
Che tutta la campagna elettorale per il "SI" sia basato solo slogan lontani dalle vere modifiche che si votano non si può discutere, ma che lo sia anche il quesito vero e proprio non è molto corretto. Si comincia veramente a pensare che l'Italia si divida tra chi vota "si" e chi ha capito per cosa si vota.
Come già detto in passato la mia stima verso Roberto Benigni rimane immutata malgrado la sua posizione nel referendum costituzionale e non mi piace la campagna offensiva nei suoi confronti.
Adoro il viaggiare ma sinceramente non sopporto fare i bagagli!!!


Puente de la Reina