giovedì 21 giugno 2012

Fuochi in Tibet

Sarà che in Tibet dovevo andarci, sarà il fatto che l'Occidente invece di contrastare l'assenza di diritti in Cina cerca di imitarla cancellando ogni giorno diritti anche a noi occidentali, in particolare nel mondo del lavoro.
Sarà ma mi sembra il caso di raccontare un pò cosa succede nella regione himalayana. Ormai da anni in monasteri isolati del Sichuan, Kham e soprattutto del Chamdo i monaci repressi manifestano la loro indignazione verso la continua sopraffazione autoimmolandosi in roghi.
Silenzio assoluto su questi episodi da parte dei mass-media occidentali. Nelle ultime settimane due monaci sono riusciti a darsi fuoco proprio in centro a Lhasa, davanti ad un importantissimo luogo di culto e meditazione che è lo Jonkhang.
Da qui il governo cinese ha pensato bene di chiudere tutte le frontiere verso l'altopiano e notizie non ufficiali (non esistono osservatori stranieri!!) parlano di cecchini sulle case... certo come si fa a spegnere uno che si dà fuoco facendo del male solo a se stesso se non sparandogli, magari degli idranti, no eh!!?
Solo qualche giornale italiano di presunta sinistra ha parlato di questi eventi .... per par condicio il giorno dopo gli stessi giornali hanno pubblicato un signor articolo sui legami del Dalai Lama con la Cia nei lontani anni dell'invasione dell'armata popolare rossa ... un bell'esempio di controinformazione!!
Parlare invece del fatto che ormai il popolo tibetano è soltanto il 6% della popolazione in Tibet e non ha più alcun diritto, dev'essere assolutamente rivoluzionario e sovversivo!!!
Che indignazione!!!

La droga fa male