martedì 19 novembre 2013
Io speriamo che me la cavo
Oggi è morto Marcello D'Orta e voglio mandargli un grande saluto e un grosso ringraziamento per averci trasmesso la gioia e la semplicità dei bambini della periferia napoletana di cui per anni ha fatto il maestro. Non ci conoscevamo ma mi aveva scritto alcune mail quando avevo pubblicato le fotografie della scuola di Contignaco, lo aveva molto colpito e gli sarebbe piaciuto fare una lettura in questo luogo dei famosi temi che aveva "collezionato". Grazie!
"Io, la parabola che preferisco è la fine del mondo, perché non ho paura,
in quanto che sarò già morto da un secolo. Dio separerà le capre dai
pastori, una a destra e una a sinistra. Al centro quelli che andranno in
purgatorio, saranno più di mille migliardi! Più dei cinesi! E Dio avrà
tre porte: una grandissima, che è l'inferno; una media, che è il
purgatorio; e una strettissima, che è il paradiso. Poi Dio dirà: "Fate
silenzio tutti quanti!". E poi li dividerà. A uno qua e a un'altro là.
Qualcuno che vuole fare il furbo vuole mettersi di qua, ma Dio lo vede e
gli dice: "Uè, addò vai!". Il mondo scoppierà, le stelle scoppieranno,
il cielo scoppierà, Corzano si farà in mille pezzi, i buoni rideranno e i
cattivi piangeranno. Quelli del purgatorio un po' ridono e un po'
piangono, i bambini del limbo diventeranno farfalle. Io, speriamo che me
la cavo."
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