Concludo la bella serata guardando fino in fondo il concerto dei Pink Floyd insieme ad un motociclista argentino che prima mi racconta l'origine del suo nome Simon dal tedesco Sigmund, infatti i suoi avi arrivarono in Brasile nell'ottocento e poi risalirono alla ricerca del freddo fino a stabilirsi sulla precordigliera andina ,,, poi continua raccontandomi i trucchi dell'andare in molto in altura. Fondamentale l'utilizzo delle foglie di coca (ora ammesse anche nella Parigi-Dakar che da 4 anni si svolge tra Perù Bolivia Argentina e Cile) e incredibile quello della cipolla. Questa viene tagliata e inserito prima del filtro dell'aria in modo che la benzina arrivi al carburatore più ossigenata, grazie all'acidità della cipolla ... poi magari approfondirò.
In mattina ottima colazione a buffet in un vicino albergo e poi sosta in un paesino famoso in tutto il mondo per la lavorazione artigianale dei ponchos: qui è stato creato quello regalato al Papa. Attraversiamo la bella quebrada de las flechas e visitato il bel paesino di Molinos arriviamo a Cafayate, importante per la produzione dell'ottimo vino torrontes che andremo ad assaggiare in due cantine. Favolosa la visita alla quebrada de las conchas che malgrado per la prima volta manchi il sole, ci presenta bellissimi colori tendenti al rosso e sculture modellate dal vento e dall'acqua. Poi mi perdo per la cittadina ad ammirare i murales, mia grande passione, che abbelliscono quasi tutte le cittadine argentine. Riincontro turisti conosciuti durante il viaggio e scateno una diatriba famigliare quando annuncio ad una coppia argentina che a Buenos Aires vorrei visitare la Bombonera, il mitico stadio del Boca Juniors, e il marito mi abbraccia entusiasta, malgrado le proteste della moglie. Devo dire che questo viaggio bellissimo ha anche rappresentato come pensavo un pottimo corso di lingua spagnola ... gli argentini sono gran chiacchieroni e si riesce ad imparare veramente tanto. Per stasera ci aspetta una parrillada y pena, ovvero una grigliata con tipica musica argentina!