Ho appena visto gli stupa di Sanchi quando dopo un’ora di pulmino mi trovo in mezzo al traffico caotico di una città, di fianco a me scorrono le immagini di una baraccopoli, ma noto anche scritte sui muri … siamo a Bhopal di fianco alla fabbrica della Union Carbide che causò un disastro di dimensioni drammatiche e che ancora adesso è circondata da putrida acqua contaminata che però viene utilizzata dagli abitanti della baraccopoli con effetti devastanti. Il disastro di Bhopal del 1984 è stato il più grave incidente chimico-industriale della storia, fu causato dalla fuga di 40 tonnellate di isocianato di metile (MIC), prodotto dalla Union Carbide, azienda multinazionale americana produttrice di pesticidi localizzata nel cuore della città. Persero la vita circa 8000 persone solo nella prima notte, tra 20 e 30mila morirono nei mesi successivi, si ebbero più di 500000 intossicati. Gli abitanti di Bhopal, il governo del Madya Pradesh, le associazioni non governative che si occupano degli aiuti alla popolazione, e non solo, esigono che la Union Carbide/Dow Chemical compaia, al più presto, di fronte a un tribunale indiano, provveda alle cure mediche e al riscatto economico dei sopravvissuti, contribuisca al risanamento ambientale di Bhopal.
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