mercoledì 1 aprile 2020

In diretta dalla zona rossa - parte 25

Sta girando voce che su molti balconi domenica brucerà la bandiera europea, aldilà che non sono troppo d'accordo perchè l'idea di Europa mi piaceva pur volendone un'interpretazione molto diversa dall'attuale, mi chiedo come faccia la gente ad averla in casa. Tra le cose positive di questo periodo noto che il lavello non è mai stato troppo pieno di piatti da lavare. Pare che i Testimoni di Geova, non potendo gironzolare, adesso telefonino a casa: sarei curioso di poter confermare di persona la notizia. Crollato ancora prima delle 23 per poi svegliarmi alle 6.30 ... torno a casa sempre a pezzi, lavorare in questo momento è apparentemente meno impegnativo e di fatto fisicamente logorante. A Fidenza c'è chi paga negozi privati per cucinare e offrire pasti al personale della Pubblica Assistenza e Croce rossa: spettacolari i fidentini. Del comune limitrofo, dove tra l'altro risiedo preferisco non parlarne. Tra il dare le pensioni, lavarsi le mani e compagnia cantante oggi mi sono fatto anche i famosi 10000 passi, senza infrangere alcuna regola! Chi sta in casa non si illuda perché tra chi gira in auto ci sono ancora un sacco di cretini. Dopo tre giorni che al lavoro mi sporcavo di inchiostro rosso pur utilizzando solo penne blu e nere ho finalmente scoperto e risolto il mistero: Nestor Burma sarebbe orgoglioso di me. Dover ancora dire "uno alla volta" e sentirsi rispondere "non lo sapevo" è a dir poco eccezionale. Solo un fidentino si poteva fare 616 volte le scale di casa per raggiungere i 4809 metri di dislivello che equivalgono ad una salita del monte Bianco. All'uscita del lavoro ola degli anziani cui ho consegnato la pensione in sicurezza. Tornando a casa noto un palazzo con tante bandiere italiane tra cui spicca la bandiera della Sampdoria. Oggi ho comprato la Gazzetta di Parma perché c'è su un'intervista imperdibile al mio amico "americano", subito contatti  tra i vecchi amici d'infanzia ma non gli verranno assolutamente riferiti i commenti a meno che non si degni di fare prima o poi (in questo raro caso meglio "poi") un salto in Italia. Come previsto nel pomeriggio mi chiama la madre per chiedermi se posso procurarle la Gazzetta cartacea e prontamente gliela porto guadagnandomi non solo la gratitudine ma anche un'ottima crostata, che benchè non fosse assolutamente dovuta è molto gradita! L'unica sirena sentita oggi era dei carabinieri. Stanno morendo soprattutto persone anziane, è un pezzo della nostra memoria che se ne va, e non possiamo nemmeno ringraziarli e salutarli per l'ultima volta.

I ratti di Montsouris

In questi giorni di bassa concentrazione mi viene in aiuto Leo Malet con un Nestor Burma in grandissima forma e alle prese con una delle sue avventure più complesse attorno alla quale ruotano diversi personaggi abbastanza pazzoidi. Scritto in modo divertente e allo stesso tempo poetica, questo libro è consigliato sempre e ancor più in un periodo come questo dove si cerca perlopiù distrazione.

La rosa ...