Gironzolo per i pre-appennini parmigiani e mi fermo a pranzo alla Stazione di Valmozzola, il bar della vecchia stazione è stato trasformato in ristorante , il binario è chiuso da piante vincenti, i bagni sono ancora funzionanti e più puliti di quando militavano nelle ferrovie. C'è gente variegata: muratori, turisti, l'impiegato nervoso in pausa pranzo che mangia la Gazzetta e divora lo smartphone, la ragazza che estrae un personal computer da sballo, il rappresentante che giustifica al telefonino i mancati pagamenti e si dedica ad un'insalatina dietetica. C'è profumo di cibi e i padroni tengono a fatica i cani. Un intellettuale si legge Alan Ford mentre io mi sbafo chicche con speck e gorgonzola e inizio la caraffa di vino rosso fermo sfuso. I due coniugi al tavolo di fianco raggiungono finalmente il secondo, lo assaggiano poi all'improvviso presi da chissà quale malatissima fretta mollano tutto, pagano e vanno!! Io mi gusto un bel piatto di porcini fritti e leggo un libro tanto il treno non passa più. Mi trasferisco sul binario 1 a finire il vino gustandomi una cheesecake con noci, poi mi bevo il giusto caffè mentre un husky discute con un segugio marroncino, minacciato di museruola dalla padrona ma è solo una finta perchè le arrivano i cappelletti in brodo. Il protagonista del mio libro finisce la sua opera e io finisco la mia grappa barricata e così per dirlo a tutto il mondo urto un tavolo e faccio a pezzi una bottiglia d'olio, la signora mi rassicura che non stato il primo e mi abbassa la cresta dicendo che non sarò nemmeno l'ultimo, solo uno dei tanti!! Ci tornerò!!
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