sabato 19 ottobre 2013

Passeggiata fotografica per Lodi

Dopo l’ottima visita all’edizione 2012, non vedevo l’ora di tornare a Lodi per l’annuale edizione del festival di fotografia etica e la qualità delle mostre ha abbondantemente soddisfatto l’attesa. Una decina di mostre allestite negli spazi della cittadina lombarda con la possibilità di tante brevi passeggiate in un bel centro storico. Appena arrivato un salto in Palestina, con le proposte di COOPI. Poi subito in barca dentro l’Amazzonia sconosciuta fino a Iquitos con il danese Mads Nissen , fuggitivi, cercatori di fortuna, nomadi, guerrieri, cercatori d’oro e altra umanità nascosta. Poi un'immersione stupefacente (in tutti sensi) nell'emergente neofascismo europeo e un'altra angosciante tra i malati mentali di alcuni paesi africani in crisi, tra cui la Somalia in guerra da anni e dove gli anziani sostengono che ogni colpo di cannone crea morti fisiche e morti mentali. L'autore è Robin Hammond più volte riconosciuto anche da Amnesty International. Non potevano mancare immagini di vita quotidiana in Siria e Libia, poi finalmente un pò di sorrisi tra le foto dei "matti" che popolano qualunque bar di Trieste, un bel progetto in onore del mai dimenticato Franco Basaglia ottimamente realizzato da Carlo Gianferro. E ancora sorrisi misti a nostalgia tra i bambini del centroamerica seguiti da Nuestros Pequeños Hermanos (NPH). Necessaria una pausa pranzo con ravioli agli spinaci e una bistecchina con patate al forno prima di ricominciare a camminare. L'Onlus Ali2000 ci porta subito davanti ai problemi dell'acqua in Mali e in tutto il Sahel. Immagini forti sulle violenze ai danni degli animali sia a causa della caccia che dell'avorio con collegamenti ai maggiori fruitori di questa fortuna, mercati cinesi, scultori filippini, curatori vietnamiti ... mancava forse qualche immagine romana!! Un servizio fortissimo ma molto frequentato dal pubblico, l'autore è Brent Stirton. Rido ma a denti stretti davanti alla famigliola israeliana che si esercita ad utilizzare un mitra. Non poteva mancare un signor reportage su Fukushima e sulle zone vicine dove la gente continua a vivere scegliendo tra i rischi sicuri della contaminazione retroattiva ed una fuga con speranze incerte. La chiusura è dedicata ad un altro ottimo reportage su Evros, il fiume che divide Turchia e Grecia e che da anni è diventato uno dei più trafficati punti d'accesso dell'immigrazione in Europa, foto dell'eccellente Mauro Prandelli.
Insomma un festival da non perdere, le mostre sono accessibili fino a domenica 27 ottobre.

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