mercoledì 23 luglio 2008

Divagazioni mongole (1 parte)

Il 2 luglio sbarco a Ulan Bator, le prime notizie parlano di incidenti nel centro città, palazzi bruciati e alcuni dimostranti morti. il vecchio Partito Comunista, tragicamente al potere in passato, ha vinto le elezioni ma è accusato di brogli. Ma tutto si svolge nel centro della capitale, già in periferia è tutto tranquillo malgrado il coprifuoco e i mezzi armati che stazionano vicino alle strade che portano a piazza Sukhbatar .. Poi allontanandosi da Ulan Bator si entra subito negli spazi infiniti in cui si vive e si sente solo la natura selvaggia. La direzione è deserto del Gobi, con tutti i suoi leggendari richiami! Ma prima di entrare in deserto cosa si fa? Si compra acqua (tanta!) e viveri vari, poi magari si porta anche la giacca-a-vento che poi nello Yolin Am davanti al ghiaccio può anche essere utile! Le prime gher . i russi le chiamavano iurte, a me viene in mente un vecchio favoloso film: "Urga, territori d'amore". I primi cani mongoli sempre impegnati a inseguire macchine e moto lungo la steppa. La Mongolia è anche uno dei paesi più importanti per il buddhismo, dopo le criminose epurazioni, stragi e distruzioni dei comunisti nel '36 sono rimasti solo pochi monasteri, uno dei più importanti e frequentati è Gandan, in periferia di U.B. dove alle 9 della mattina ci sono le celebrazioni religiose, sui mobili e vicino alle donazioni compaiono alcune foto del Dalai Lama, proibitissime in Cina. Incontro il primo ovoo, con le solite affascinanti sciarpe blu , i khatag . facio i doverosi tre giri lanciando ogni volta un sasso e chiedendo in cambio di fare un buon viaggio . sono i monumenti dei viaggiatori, cumuli di sassi con stampelle e tante bottiglie, quanti ne incontreremo lungo tutto il nostro lungo viaggio mongolo, circa 3000 Km. . e ogni tano in lontananza appare anche la sagoma di qualche stupa. Libertà sono 50 cavalli selvaggi che giocano spruzzandosi dentro una grande pozza d'acqua! Rispetto è una donna mongola che esce alla mattina della gher e con secchiello e paletta sparge gocce di latte di giumenta nelle 4 direzioni, restituisce grata alla natura ciò che la natura le ha dato! ,,, ma veramente Gengis Khan e suoi guerrieri si nutrivano per giorni soltnto di sangue e latte di cavalla? Sempre belle le moto orientali con i sedili ricoperti di tappeti. Com'è verde il Gobi, con la sua erbetta e i l'orizzonte sconfinato sotto un cielo blu che di notte regala stellate infinite. Il primo campo attrezzato che mi accoglie è il Middle Gobi, con circa 30 gher attrezzate, ognuna ha 4 letti, una spesso utilissima stufa a legno e il buco in centro per far uscire il fumo ma anche per godrsi le stelle comodamente stesi a letto. C'è poi la gher o la casetta adibita a ristorante e quella adibita a bagni e docce: che lusso!! Erdenedalai è un piccolo paesino che ospita il Sangiin Dalai, un piccolo affascinante monastero sopravvissuto a differenza degli altri dieci alle follie comuniste . Erdenedalai è anche un villaggio di passaggio per chi vuole affrontare il deserto in moto, e anche luogo di passeggio per gli uomini locali, sempre in costume tradizionale. Ah i cammelli! ... ma quelli veri con due gobbe!

Va beh ... sono le sette, mi mangio gli ultimi due buuz, i grossi ravioli mongoli al vapore ripieni di carne e mi bevo l'ultimo goccio della tradizionale vodka, l'akhi . ma adesso purtroppo devo correre in ufficio, la realtà mi chiama!! Accipicchia!!

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