giovedì 29 ottobre 2015

L'Africa non esiste

Sicuramente catalogabile come libro di viaggio, questa raccolta di esperienze e diari di viaggio di Gianni Biondillo ci racconto cinque nazioni diverse del continente africano cercando di focalizzare proprio le differenze. Sono viaggi particolari alla ricerca di storie e spesso insieme a personaggi delle ONG e con feabde attenzione e osservazione ci raccontano un continente in gran movimento, cercando di smontare i luoghi comuni che fanno di ttua l'erba un fascio senza capire le colpe dell'occidente nei confronti della grossa migrazione. Lo scrittore passa con estrema facilità da ottimi noir ad un signor linro di viaggio, o meglio di analisi storica contemporanea. Si parla di Etiopia, Eritrea, Ciad, Mali e Uganda.

Tranquillità in Nepal


mercoledì 28 ottobre 2015

Cronaca di un suicidio

Un romanzo attualissimo che vede protaginista l'ispettore Ferraro, personaggio inventato dall'ottima penna di Gianni Biondillo. Da una vacanza con la figlia ed un casuale ritrovamento si dipana un romanzo interessantissimo che ci racconto varie sfaccettature della drammatica attualità di tante persone in questo periodo di crisi economica e soprattutto di crisi morale. Molto bello! E intanto Gianni sta facendo concorrenza a Massimo Carlotto nella personale classifica degli scrittori italiani contemporanei.

Dal mondo piccolo al mondo grande


Studiare la mappa


martedì 27 ottobre 2015

Miracolo in libreria

Un libretto piccolo, non capisco se è un piccolo capolavoro o un'enorme cavolata ma propendo per la prima definizione visto che l'ho letto in mezza serata. Stupenda la prima parte che lascia addirittura con il fiato sospeso con un grandissimo senso dell'umorismo che sconfina poi nel grottesco della seconda parte. Ma non posso che straconsigliarlo e sperare che personaggi come il protagonista continuino ad esistere ed io forse ne conosco qualcuno di molto somigliante, perlomeno per la passione nei libri. La scrittura creativa di scrittori come Piedimonte e Bartolomei mi suggestiona tantissimo anche perchè non fanno altro che raccontare la realtà.

Come fumare una pipa


lunedì 26 ottobre 2015

Ritorno a casa

Appoggio su una scansia il Pass per i parchi americani poi comincio a sistemare casa perchè il fuso orario non mi dà scampo, e sì che le ultime due giornate sono state impegnative, ma il sonno non arriva. A Gunnison mi sveglio convinto di trovare il sole invece i vetri dell'auto sono ghiacciati, me la prendo comoda e piano piano la giornata migliora, così posso scalare con tranquillità l'ultimo passo innevato del Colorado. E' sabato e non c'è un gran traffico per ci arrivo a Denver in anticipo, giusto in tempo per segnalare un danno al parabrezza dell'auto sperando che l'assicurazione faccia il suo dovere. C'è un sacco di gente con gli sci sull'auto. Il volo per Londra è eccezionale, aereo semivuoto e io posso coricarmi su quattro sedili, che figata!! Invece la sosta ad Heatrow è pesa, aeroporto smoking free, così decido di uscire e mi trovo a chiaccherare con un simpatico ragazzo romano-bolognese di ritorno dal Canada per lavoro. In Italia poi la sorpresa della batteria scarica ma poi con due bei cavi riesco a partire e dopo due ore sono a casa: che fatica!  Ma che fatica anche spiegare ad un cinese che la sua passione verso il calcio è ben diversa da quella che c'è in Italia. Intanto scorrono i ricordi di questa cavalcata on the road. La foto che mi immortala sotto la Devil's Tower rimane senz'altro l'immagine più significativa di questo viaggio, poi sì c'è una nuova felpa, il magnete per la mia barista di fiducia e un libro da regalare sulle piante del deserto  senza dimenticarsi il volume National Geographic dei parchi e dei monumenti nazionali americani. E ancor di più c'è la voglia di ripartire presto verso qualche nuova meta!
In totale ho fatto 4935 miglia, cioè circa 9000 chilometri!! 

Ultime da Las Vegas - parte 4






sabato 24 ottobre 2015

Black Gunnison

Tempo non perfetto ma decisamente più accettabile per visitare gli ultimi due parchi del viaggio e proprio all'ultimo mi scappa un doveroso "Wow!" , non sarà il Gran Canyon ma il Black Canyon di Gunnison è un signor spettacolo della natura. Ho iniziato la giornata con la visita al parco della Mesa verde reso famoso dalle abitazioni nelle roccie degli indiani anasazi, piacevole. Poi attraverso le montagne imbiancate di Silverton e Ouray, vecchio centro minerario, mi sono diretto al secondo parco. Sempre gentili e disponibili i rangers. Ho convinto un californiano ad andare in Italia presto per ammirare lo Stromboli oltre all'Etna che era già nei suoi programmi. Cena sempre ottima in un altro ristorantino messicano a base di burrito. Dopo l'ultimo parco sbaglio il conteggio delle miglia e arrivo a Gunnison con un bel buio costeggiando due grandi laghi, tra cui il lago Forchetta, Fork Lake. Si cominciano a trarre le conclusioni senz'altro positive su questa mia seconda esperienza negli Stati Uniti, visto che la meta di domani è l'aeroporto di Denver. In tv tutti sintonizzati sul terribile uragano Patricia che ha colpito il Messico mentre procedono gli scontri in vista delle primarie elettorali americane. Mi sono scusato nel ristorante perchè a volte non capisco ma parlano troppo veloce, così il simpatico padrone di ottimo spirito latino ne ha approfittato per redarguire la bionda cameriera mentre io la difendevo strenuamente dopodiche tutti e tre abbiamo cominciato a dialogare in spagnolo. Appena sveglio mi era scappato l'occhio sulla pubblicità dell'albergo, molto azzeccata per queste giornate: "Le idee migliori vengono sotto il sole"! Oggi soltanto 305 miglia.Il receptionist del motel dice che per Denver ci vogliono poco più di quattro ore di auto, quindi partendo alle 8 dovrei riuscire a consegnare l'auto in tempo per le 17.

Operazione Anolino


Polipi per la Pace


venerdì 23 ottobre 2015

Colorado ma piovoso

Il tempo continua inclemente, non è mancata nemmeno oggi la quotidiana grandinata oltre a vari acquazzoni e ad un cielo sempre scuro, malgrado l'apparizione timidissima del sole. Una certa apprensione l'ha creata anche la visione di pinete completamente imbiancate di neve ai lati della strada nei passi più alti. Se avevo dei dubbi adesso so con certezza che stanno assiduamente lavorando anche gufi italiani!! Nella sfortuna anche un lato positivo, il freddo e la pioggia hanno reso molto più dura la sabbia per cui scalare le immense dune del Great Sand Dunes National Park è risultato molto più facile che scalare dune in altre parti del mondo. Devo ammettere che mi ha affascinato maggiormanete il parco delle dune bianche di Alamogordo, malgrado bisognasse fare molta attenzione a scattare foto per la vicinanza di un importante sito missilistico militare.  I panorami del Colorado non deludono nemmeno con il brutto tempo e sono sempre, come da nome, coloratissimi soprattutto in questa stagione autunnale. La libertà di utilizzo della marihuana in questo Stato mi fa pensare che gli utilizzatori siano tantissimi, infatti in ogni posto che sono entrato mi ha aperto la porta un cliente sorridente con un "Welcome" smagliante. Sulla strada non sono mancate le clacsonate, ma sotto la pioggia non vado certo forte, anche se andare ai 55/60 miglia all'ora non è andare piano, sono quasi i 100 km/h. A Cortez vado a cenare e ottimamente in un ristorante gestito da una famiglia messicana, e già la musica all'entrata trasmette buonumore poi si parla in spagnolo, che tra l'altro sta diventando la lingua più parlata degli States e alla fine si rivelerà anche come la miglior cena di tutto il viaggio. Le previsioni danno leggero miglioramento ma domani non potrò prendermela comoda come stamattina.

Ultime da Las Vegas - parte 3








giovedì 22 ottobre 2015

Una giornata uggiosa a Santa Fe

Una sola parola per descrivere la giornata odierna: pioggia ! Tutto il giorno con qualche breve break e addirittura una decina di minuti di grandine. E per restare in tema d'acqua appena arrivato al motel per la prima volta approfitto della piscina con preferenza per la vasca d'acqua calda, dove già stazionava una coppia del Michigan che apprezza il mio tour ben diverso da quello dei soliti turisti verso NewYork o verso la Florida, poi ci mettiamo a parlare di India e della diversa concezione delle regole che hanno gli italiani rispetto ai nordamericani. Oggi la pioggia ha messo a dura a prova anche il mio senso dell'orientamento infatti per entrare nel centro di SantaFe ho dovuto fare due tentativi, ma ne è valsa decisamente la pena perchè la cittadina è molto piacevole. Ma la giornata è cominciata con il ritorno al Tourqoise Trail con l'affascinante Cerrillos, un paesino abbandonato che sta riprendendo vita, il classico posto dove uno sognerebbe di venire a trascorrere la vecchiaia. Poi ancora Madrid, con la sua brillante comunità di artisti e hippies, gioiellieri e volontari nei pompieri. SantaFe sembra un paesino messicano con la sua bella chiesa di San Francesco d'Assisi superata però da quella di Taos soprattutto per il meraviglioso interno. Il paesaggio sempre bello con il Rio Bravo che scorre tra alberi dal classico color giallo autunnale e il Rio Grande che ha creato un canyon maestoso, molto profondo che sotto il cielo plumbeo trasmette un certo timore così sto a debita distanza dal burrone. La mia italianità fa sempre colpo, prima in chiesa dove un inserviente mi racconta la sua vacanza romana poi in un bel bar di SantaFe dove un vicino di bancone ricorda con passione il suo viaggio tra Siena, SanGimighnano e le meravigliose Cinque Terre. A Taos mi rifugio sotto i portici dove posso anche ammirare le tante gallerie d'arte contemporanea ispirata all'arte dei nativi. Ho sempre il timore che questa pioggia si trasformi in neve così mi riaffaccio in Colorado e sosto ad Alamosa. Il benzinaio sikh dice che il sole tornerà soltanto venerdì pomeriggio. I camerieri sono sempre sveltissimi a consultare lo smartphone sia per spiegare una parola non compresa dal cliente straniero sia per fare un cocktail che non conoscono. Prima di arrivare a destinazione, mi attraversa la strada un coyote, io rallento e ci guardiamo negli occhi con reciproco rispetto!

A gambe all'aria


mercoledì 21 ottobre 2015

New Mexico

Dire che stasera sono stanco è decisamente riduttivo! Sono arrivato a SantaFe e al primo motel mi sono buttato dentro a cercare da dormire poi sono andato nel posto più vicino a cenare, per la prima volta in un ristorante italiano ... e devo ammettere che ho mangiato abbastanza bene anche se definirlo cibo all'italiana mi sembra esagerato: insalata gigante e fettuccine spinaci e gorgonzola (quasi inesistente) con sopra medaglioni di manzo. La giornata è partita con l'annuncio in televisione di probabile tornado ad Albuquerque e poi spesso la radio in macchina è stata interrotta dall'annuncio di strade chiuse, effettivamente è piovuto tutto il giorno rovinando i miei piani soprattutto quelli fotografici ma era chiusa la I-40 a ovest mentre arrivato ad Albuquerque io ho girato ad est ... tra l'altro districandomi bene sotto la pioggia e nel traffico a dir poco caotico!! Però la giornata era iniziata camminando a piedi scalzi sulle dune di fresca sabbia bianca al White Sand Monument, decisamente affascinante pensando che quella è la sabbia che molti cercano ai tropici. Sulla strada grosso checkpoint della polizia, sono costretto a fermarmi e alla domanda del poliziotto rispondo con sicurezza "yeah!" manco avessi capito la domanda, ma mi lascia andare velocemente. Purtroppo è pioggia costante così tiro dritto per miglia (altre 3382) e poi mi butto sul Turquoise Trail, una eccezionale strada panoramica piena di paesini abbandonati tra cui Madrid, diventata un rifugio per artisti ed hippies, vi cerco da dormire ma mi dicono che è troppo tardi: sono le 17.30! Se domani smette di piovere mi riprometto di tornare su questa strada però il paesaggio è meraviglioso, da tipico film western, e i paesini abbandonati decisamente affascinanti, speriamo bene. Al motel simpaticissima la receptionist che mi da un sacco di dritte e di mappe ... utilissime se smetterà di piovere. Addirittura attorno a Denver pare sia nevicato ma ci penseremo nei prossimi giorni.

Scarichi musicali


martedì 20 ottobre 2015

Alamogordo

La notizia del giorno è che ieri sera sono riuscito a rompere per la seconda volta un paio di occhiali, per fortuna solo la stanghetta così sono comunque riuscito a leggermi tutto un libro e soprattutto sono ancora in grado di guardare le mappe stradali alla sera. Mi sono fatto ancora un bel pezzetto di Route 66 ma è sempre complicata e a volte la strada è addirittura sterrata così dopo essere arrivato al famoso Cadillac Ranch di Amarillo ho deciso di abbandonare e guadagnare miglia rispetto al mio programma, così sono arrivato quasi al confine con il Messico, ad Alamogordo. Sulla strada oltre ai segnali che prevedono l'arresto in caso di ubriachezza, tanti quelli contro l'autostop con pene alte per chi carica passeggeri e avvisi che c'è un notevole sistema di controllo per combattere i clandestini!! Entrato in NewMexico ho fatto un bel carico di mappe presso il visitor center, dove l'impiegata mi ha subito battezzato come italiano. Alcune soste eclatanti come quella a Groom dove c'è la croce "più grande dell'emisfero occidentale" con attorno una via crucis e l'"immancabile" lapide per le vittime dell'aborto. Sulla strada un sito pacifista con tante incisioni in ferro su cui campeggia il testo di "Imagine" di John  Lennon. Stasera mi mangio un bisteccone al Pepper's Grill e trovo una cameriera che ha viaggiato abbastanza, soprattutto in Australia, e a fine cena mi scrive a penna sulla ricevuta "Enjoy your travel" e si guadagna ancor di più la sua doverosa mancia. Sono tornato decisamente in zona desertica, e non mancano i cespugli rotolanti sulla strada. Ridendo e scherzando anche oggi 444 miglia. Effettivamente il New Mexico è la zona dove ho incontrato più polizia sulle strade. E concludo dicendo che per girare bene gli States ci vorrebbe un camper e soprattutto nessun limite di tempo. Ah dimenticavo, oggi primo giorno di pioggia per fortuna non esagerata mentre stasera si sta scatenando un bel temporale con tuoni e fulmini, speriamo si sfoghi per bene.

Riposo marino


lunedì 19 ottobre 2015

Route 66 in Oklahoma

Clima disastroso in California mentre qui in Oklahoma è riapparso un sole bello caldo. Ieri un pò di preoccupazione per le gomme ma la pressione è a posto e, dopo telefonata con il call center del noleggio auto, riparto tranquillo. I nativi indiani si muovono su auto più che scalcinate mentre per il resto ci sono soprattutto dei gran macchinoni. Ho superato Oxford, Manchester, Kremlin, Nash, Petersburgh e ho attraversato ben due volte il Sand Creek, e oggi mi dirigo verso Clinton, dove al museo della Route 66 riesco a recuperare una buona mappa ma ciò non toglie che trovare la vecchia strada è impegnativo e perdo un sacco di tempo finchè la trovo a Canute e ne faccio un centinaio di miglia, oggi siamo ad un totale di 320. Tanti i motociclisti nelle zone museali, poi graffiti e stazioni di benzina abbandonate. Mi fermo a dormire in piena campagna texana a MacLean al Cactus Inn, tra la musica dei grilli e il rumore in lontananza della trafficatissima I-40. Per mangiare c'è solo un posticino deve però fanno il miglior hamburger del Texax (!!) e infatti ci trovo anche i due sceriffi della contea, armati a puntino! Ho superato la metà del viaggio e sto cominciando ad avere le idee più chiare sul proseguimento. Quando torno a casa mi sono ripromesso di guardarmi ancora il film "Easy Rider".

Ultime da Las Vegas - parte 2







domenica 18 ottobre 2015

Kansas

Direi che come prima cosa va fatto un doveroso ringraziamento alla nuova mappa stradale comprata l'altro giorno e che oggi mi ha infallibilmente guidato in questa lunga tappa di trasferimento con attraversamento del Kansas. Tantissimi cimiteri di automobili accatastate e tanti cimiteri di veterani di qualche guerra, immense piantagioni per lo più in attesa di semina dopo il raccolto con lunghissimi impianti di irrigazione. Tra i campi spesso e volentieri sono installate le trivelle petrolifere sempre in funzione. Dopo la mattinata in auto sono decisamente distrutto ma la ragazza, "finalmente" non tatuata, di un bar vicino a Lucas mi offre un gran caffè e malgrado la differenza abissale con quelli italiani, comincio a riprendermi. E allora visito Lucas, cittadina famosa per dare ospitalità a molti artisti anche se sinceramente non vedo niente di eccezionale, molto più bello il Carhenge visto ieri. E' sabato e i campi da golf sono pieni di famigliole che giocano mentre le main roads delle cittadine, molto meno western di quelle viste precedentemente, sono abbastanza vuote. Sulle strade tanti ranch, alcuni in vita alcuni abbandonati, e soprattutto un cimitero di animali peggio che in NuovaZelanda: ci sono un sacco di tassi morti investiti ... io per fortuna non ho ancora fatto  vittime. Verso sera mi sono fermato a fare un bisogno, non si dovrebbe, e l'ho fatta contro la ruota della macchina un po' per ripicca ma soprattutto perchè avevo visto qualcosa allontanarsi, sembrava un cane selvatico, e di conseguenza avevo un po' di strizza. Dopo più di 500 miglia arrivo a Enid in Oklahoma anche se la mia meta avrebbe dovuto essere Reno ma non ho voluto tirare troppo la corda. Il tempo è sempre buono malgrado oggi ci fossero nuvoloni che non promettevano niente di buono mentre le giornate si sono decisamente accorciate ed è anche cambiato il fuso orario. All'ultimo distributore del Nebraska a North Platte c'erano offerte notevoli. borse blindate tipo ventiquattr'ore atte a contenere anche tre pistole automatiche e gli opportuni proiettili, con tanto di combinazione sicurissima .... aggiungo un commento? Meglio di no!! Dormo ancora in Super 8, praticamente sono concessi come in leasing e molti sono gestiti da indiani o pakistani ... chissà perchè in questi scarseggia il personale.

Frutta e verdura



sabato 17 ottobre 2015

Carhenge

Rido ancora al pensiero della foto che mi sono fatto scattare davanti alla Devil's Tower, avevo chiesto che si vedesse anche Lei ovviamente, poi per fortuna l'ho guardata e invece non c'era, così c'ho scherzato con una ragazza incredula finchè l'ha vista: è scoppiata a ridere e me ne ha fatte altre due. Stamattina parto e vado subito a fare benza ma le pompe sono vuote, trovo un altro distributore quindi prima delle Badlands sono fermo per lavori in corso in attesa che la "pilot car" mi faccia strada. Riassaporo gli strani paesaggi e poi entro in Nebraska. Faccio tappa ad Alliance per ammirare l'artistico Carhenge, una Stonehenge fatta con vecchie carcasse d'auto dipinte di grigio ... vedere per credere! Il paesaggio è  una tavola brulla fino a che appaiono delle forme ondulate di colline, le Sand Hills con tante mandrie di buoi. A Wounded Knee, teatro di un famoso tristissimo massacro sono subito circondato da nativi che vogliono vendermi collane e altri manufatti. Tra i paesini del Nebraska vedo tante persone vestite di stracci e ubriache che dormono per terra. Dappertutto bandiere americane e richiami religiosi, compresi grandi cartelloni pubblicitari che inneggiano contro l'aborto. Al Super8 di North Platte la receptionist mi stronca con le parole, lei parla parla e io capisco il 10%, mi chiede se ho un animale domestico con me, le rispondo di no a meno che uno non si sia infilato nel mio bagaglio al che mi risponde che in tal caso pagherei una multa (!), poi mi spiega la strada per la camera e le dico che potrei anche perdermi, dopo mezzora mi chiama in stanza per verificare che io sia arrivato  ... certo che il senso dell'umorismo non è la sua dote principale!! A cena vado in un vicino fastfood messicano e tra i clienti abbondano gringos con cappello da cowboy e aria da duri mentre spargono le salse piccanti sui tacos. Tanti i ragazzi tatuatissimi compresa una ragazza che con vocina suadente mi fa vedere la coloratissima aquila che ha sul petto!! Un ragazzo mi spiega la grossa fatica che ha fatto in Ucraina due anni fa a sbrogliarsi tra chilometri e miglia , gli dico che sicuramente per me è peggio perchè poi la distanza aumenta alla grande ... ma poi mi chiedo: e lui cosa ci faceva in Ucraina due anni fa? E come ho invidiato l'uomo del Michigan che si girava i parchi con un piccolo camper ed un bel cagnone ... il camper piccolo per modo di dire! Nei motel quando ci sono, le stanze per fumatori costano meno di quelle per non fumatori , ma vai!! Fatte soltanto 445 miglia e visto un sacco di cartelli "attenzione ai serpenti a sonagli (rattlesnakes)".

Lucertola volante


venerdì 16 ottobre 2015

Rapid City

Finisco la giornata nello stesso bar di ieri sera, questa volta mi mangio anche un fish and chips e soprattutto ordino un meritatissimo boccalone di birra. Oggi è stata una giornata impegnativa, non che le altre non lo siano state o che non lo saranno le prossime, tutte da inventare! Mi serve Jordan, un barman con il cappellino alla rovescia e a mia completa disposizione, infatti l'ordine è una "ottima scelta": è iniziata la caccia alla mancia che alla fine sarà di 5 dollari, ovvero il dovuto 20%, Notare che sia lui che tutte le cameriere sono in perfetta tenuta da baseball, così come quasi tutti gli uomini guidano con il cappello! La giornata è stata particolare, solo 271 miglia (!), iniziata con la visita al monte Rushmore, icona americana con la montagna scolpita raffigurante quattro presidenti ... la guida letta a casa diceva di non fermarsi solo per scattare una foto ... infatti io ne ho fatte tre o quattro. Qua pensano che la Transilvania sia una regione italiana, ma ho scoperto che la geografia non è una materia scolastica. Seconda visita a quel baraccone mangia soldi del CrazyHorse, la roccia che forse un giorno raffigurerà l'immagine a cavallo del grande guerriero indiano, interessante il grosso museo sui nativi americani ma il complesso non vale la grossa spesa. Nel frattempo il mio vicino di bancone tracanna a manetta un boccale di birra ed una lattina di RedBull, ma!? Bello il Custer Park ma incontro pochi bufali e tante strade chiuse per lavori in corso, come segnalato da un volantino al motel che leggo solo stasera prima di andare a dormire. Faccio una prima scappata alle BadLands il cui paesaggio rispecchia decisamente il nome. Nel frattempo l'altro mio vicino caccia un urlo: gli Atlanta Falcons hanno fatto una meta, touch down! Sosta a Scenic, una piccola ghosttown sulla strada, decisamente lugubre e con il vento che crea strani rumori, me ne vado via velocemente prima di perdermi tra i tanti svincoli di Rapid City, ma alla fine arrivo al motel in contemporanea con un pulmann di turisti giapponesi. E adesso inizia il solito studio serale delle mappe stradali per l'indomani.

Giochi estivi



giovedì 15 ottobre 2015

Devil's Tower

Mi sembrava di aver guidato poco oggi, ma alla fine sono state altre 352 miglia. Dopo le grandi miniere a cielo aperto di ieri oggi è stata la volta di molte trivelle e soprattutto tanta foresta, le famose Black Hills. Ma soprattutto oggi c'è stata la grande emozione della Devil's Tower, si perchè anche un roccione può emozionare soprattutto se porta con sè ricordi, e sono ricordi importanti di quando mio padre venne a casa e parlò ridendo di questo film che doveva proiettare per due domeniche ed il titolo lo faceva pensare a cose un po' particolari. E poi a guardarlo questo roccione trasmette come un magnetismo, continuavo a fissarlo, gli sono dovuto girare attorno, ovviamente in senso orario, per quasi due chilometri e poi ancora al ritorno in auto mi sono fermato più volte ad ammirarlo per l'ultima e l'ultimissima volta finchè non è scomparso all'orizzonte. Abbandonati gli hamburgers mi sono prima mangiato un paninone multi salume confezionato da una simpatica anziana signora e poi una pizza, e magari quando chiedono se la voglio croccante possono anche parlare più lentamente! Carino il primo approccio con le Black Hills a nord ma sinceramente avevo una grandissima aspettativa e per adesso non è stata pienamente soddisfatta. Deadwood si è dimostrata come una piccola LasVegas con vaghe memorie di vecchia città mineraria. Piano piano sto mettendo in piedi l'itinerario dei prossimi giorni ma il viaggio è nato all'improvviso e lo sto vivendo un po' giorno per giorno. Stasera è stata anche la volta della prima birra in un bar sportivo con grande tifo durante un'importante partita di baseball. Non sono mancati gli incontri con i simpatici scoiattoli di terra, li chiamo così perchè non ne conosco bene il nome ma sono fantastici quando si mettono in piedi a fissarti. Per radio cominciano a farsi sentire con frequenza Doors e Rolling Stones, ma non mancano nemmeno AC/DC e Bruce Springsteen. E' decisamente periodo di caccia, ed usano dei fucili piuttosto grandicelli. Sempre più presente sulle case e nei motel il prossimo Halloween con streghe e pupazzi vari come addobbi alle entrate. Un po' in difficoltà a fare benzina mi sono scusato dicendo che sono italiano e da noi funziona diversamente ma mi sono sentito rispondere che va in crisi anche gente nata e vissuta sempre nel Wyoming!

Ultime da Las Vegas - parte 1