mercoledì 29 aprile 2020

In diretta dalla zona rossa - parte 53

Della serie: quando la radiosveglia parte con la P.F.M.! In giro sta ricominciando la fretta: pessimo segnale! Sono molto preoccupato e le reazioni viste in questi giorni mi consigliano il mio futuro comportamento: stretta osservanza delle regole sul lavoro, asocialità nella vita privata e contatti a giusta distanza solo con chi ha capito cosa sta succedendo! Non mi permetto di giudicare le decisione del governo, non essendo un esperto ma di sicuro se a decidere fossero quelli che in questi giorni hanno contatti con il pubblico davanti a molte case adesso ci sarebbero delle enormi trappole! Oggi piove e la cosa mi rende felice perché c'è meno gente in giro ma sorge spontanea una domanda cruciale che mi assilla per tutto il giorno: oggi ho chiuso la finestra? E' mercoledì e sono esausto: venerdì, checchè ne dicano, è anche la mia festa e staccherò il telefono per godermi in completa solitudine, probabilmente alcoolica, l'annuale concertone! Ormai l'arrivo in ufficio del caffè tunisino è il momento più atteso della giornata, sempre accompagnato da ola e standing ovation. Mi specchio in una pozzanghera e a parte la straripante bellezza, l'irradiarsi colorato e splendente dei raggi di sole, il gracidare delle rane, lo stormire delle fronde (questa ci sta sempre bene!!) e il clamoroso tuono che mi sveglia dalle contorsioni poetiche ecc.ecc.ecc. rivedo il "me" del liceo scientifico, stessa capigliatura, diverso colore dei denti e leggermente maggiore presenza di rughe! Grazie al buon sindaco di Fidenza e ad un grande amico vigile penso di avere le informazioni per affrontare correttamente le aperture del fatidico 4 maggio. La mia pressione si è un po' alzata, devo assolutamente ricominciare a camminare! Per la cronaca la finestra oggi era stata chiusa, in compenso come va spesso di moda a Tabiano (seconda volta durante la quarantena, n.d.r.) sono stati fatti lavori alle condutture dell'acqua e di conseguenza devo fare un piccolo intervento a tutte le bocchette. Sarebbe bene ricordare che c'è ancora gente che muore e gente che soffre e lotta in terapia intensiva ... così per dire!!

Adua

Una gran bella scoperta. Erano mesi che volevo leggerlo, poi spinto anche dal successo del nuovo libro, ho letteralmente divorato questo romanzo poetico e drammatico di Igiaba Scego. Con sullo sfondo le nefandezze italiane nel Corno d'Africa, la scrittrice ci propone la storia di Adua e della sua famiglia, rovinate dalle perversioni di sfruttatori italici, senza dimenticare di addentrarsi nelle nuove drammatiche migrazioni.

La nave e gli occhi