Un libro decisamente impegnativo, fatto di conversazioni orali o attraverso la corrispondenza. Scritto da Ricardo Piglia durante la dittatura argentina non ne parla mai, ma quest'ultima è sempre ben presente. E non è un caso se alla fine partendo da Kafka si va a parlare di Hitler.
“Quanto più siamo vicini agli avvenimenti, tanto più ci appaiono
complessi e lontani. Eppure, in questo paese, tutto è chiaro come
l’acqua cristallina”.