Non poteva che essere un raccolta di stupende poesie, scritte da Luis Sepulveda, scrittore che mi ha ammaliato per decenni e chi ci ha lasciati da un anno. Dominano i ricordi della repressione in Cile e del suo esilio, delle torture e dei tanti amici uccisi dalla dittatura. Ma c'è anche tanta speranza ed un pressante invito alla curiosità e alla vitalità. Andranno rilette!