Mi sveglio di buon ora e parto alle 8 tra gli spettacolari paesaggi rocciosi della Serrania de Cuenca, subito tante foto e dopo un'ora e trenta anchè un caffè prima di sostare alla laguna de Una e prendere la strada per la Ciudad encantada di Cuenca che raggiungo alle 10 appena aperta e senza turisti. Una bella passeggiata di circa un'ora in solitaria tra strane formazioni granitiche delle più disparate forme, tutte battezzate in modo "leggendario", me la godo proprio e negli ultimi cento metri incontro carovane di turisti schiamazzanti, mi è andata bene per un pelo!! Altra bella sosta alla ventana del diablo, dove aperture nella roccia permettono strabilianti visioni del panorama roccioso e del fiume sottostante. Mi dirigo quindi a Buendia dove a sorpresa trovo l'ufficio turistico con un aitante ragazzo di oltre 100 chili che mi spiega la strada e mi fornisce una cartina per raggiungere la ruta de las caras, un percorso a piedi di un'oretta vicino ad uno splendido lago azzurro turchese in cui si possono ammirare rocce scolpite da vari artisti, un'altra affascinante camminata. Faccio benzina e raggiungo Driebes in cui sono sparsi vari graffiti tutti ispirati alle mitologiche origini romaniche del paesino, così come mi spiega un sorridente barista e finchè non trovo le prime opere penso ad uno scherzo. Meta finale è Chinchon un piccolo pueblo (paesino) che come tutti ha le strade in salita (!!) , uno strano castello ed un affascinante piazza tutta balconata e purtroppo molto in ristrutturazione dove mi fermo a cenare con mixto de manchego (una specie di peperonata che da noi si chiamerebbe "vecia"!) ed una salsiccia. Un altra bella giornata in attesa di seguire i passi di Don Chisciotte e intento a rispondere ai tanti auguri ricevuti.
mercoledì 12 giugno 2019
Guerra civile e non solo
Cominciamo dalla fine giornata. A sera tarda stanchissimo uno vorrebbe fare una semplice doccia e invece si trova a che fare con una apparecchiatura spaziale con acqua che esce da tutte le parte tranne che da dove dovrebbe, per cui si piega e in qualche modo si lava dimenticandosi la parte di relax che invece dovrebbe essere la caratteristica fondamentale di questo impianto. La giornata è iniziata sotto la pioggia ed ora ho acceso il riscaldamento in vista di una temperatura molto vicino allo zero. Con venti minuti di anticipo sull'apertura arrivo a Poble Vell di Corbera d'Ebre e visito i resti di questa cittadina distrutta dall'aviazione franco-fascista-nazista durante la grande battaglia dell'Ebro ai tempi della guerra civile. Gironzolo in solitaria e all'uscita trovo la biglietteria aperta così faccio un'offerta e me ne vado a visitare anche la chiesa fermandomi a chiacchierare sull'importanza della memoria soprattutto in questo periodo di revisionismo storico. Nel biglietto è compreso anche un bicchiere di vino e non me lo faccio certo mancare, così visito anche la cooperativa vinicola prima di trasferirmi alla vicina Gandesa per visitare anche il museo, in cui ben si capisce in quali condizioni combattevano i repubblicani. Dopo un bel tratto di strada arrivo a Fanzara , altro eccellente paesino pieno zeppo di graffiti e dopo un bel giro a piedi torno in auto e prendo la tortuosa strada verso Teruel. Paesaggi magnifici, con laghi, roccioni e tanti paesini più o meno abbandonati abbarbicati sulle colline. La meta finale è la magnifica Albarracin, paesino rossiccio anch'esso abbarbicato su una collina e con in cima una lunga e antica muraglia. Cammino tra gli stretti e silenziosi viottoli con palazzi storici, ad ogni raro incontro con altri turisti ci si saluta con il fiatone ed un sorriso! Proprio bello !! Ottima cena proprio sotto la Posada del Rodeno dove dormo, il ristorantino è ottimamente gestito da dei ragazzi che cucinano molto bene mentre la cameriera si diletta a cantare Whitney Houston!! E' ora di andare a dormire, domani faccio 56 anni!!
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