domenica 9 marzo 2014
Tapas a Saragozza
Era un pò che curiosavo su internet e mi sono costruito uno strano itinerario nella Spagna del nord, però ci sono arrvato dopo tre influenze in tre mesi e un sorprendente lunedi al pronto soccorso, seguito da una settimana di antidolorifici per fronteggiare i dolori della spalla sinistra, saranno anche i cinquant'anni!! Malgrado due notti insonni alle sette in punto parto da Tabiano e smollo la mia fantastica auto al Ciao Parking di Bergamo quindi in navetta a Orio da dove con un rapido e indolore volo RyanAir arrivo a Saragozza. Tra i passeggeri riconosco qualche camminatore che si cimenterà con il famoso e organizzatissimo Cammino di Santiago, Ma non è nemmeno entusiasmante sentire per radio che un aereo con più di duecento passeggeri è sprofondato nell'oceano proprio oggi tra il Vietnam e la Cina, un solo italiano tra le probabili vittime, notizia poi smentita perchè fortunatamente gli avevano appena rubato il passaporto, no comment!! Due passi per il centro di Saragozza che non mi entusiasma se non fosse per il favoloso quartiere El Tubo dove prima fotografo tutti i murales possibili immaginabili e poi sfrutto per approfondire le mie conoscenze in tapas, scelgo un bar con una favolosa cameriera mulatta ma alla fine i complimenti li faccio anche al cuoco che tra una birra e l'altra sforna delle meravigliose tapas, eccelle il solomillo caramellato, quindi mi trasferisco in un'altra zona e con un bel bicchiere di tinto mi mangio una signora tostata di baccalà. C'è un sacco di gente per strada compresi tanti artisti di strada e gruppi di donne con vuvuzelas che festeggiano la loro giornata ufficiale. Si gira clamorosamente in felpa. Sarà un segnale ma il mio alberghetto in pieno centro (Hostal San Jorge) è tutto arredato con fotografie del Ladakh.
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