sabato 21 settembre 2013

Arrivo a San Francisco

Salutiamo Carson City ... avrà qualcosa a che fare con l'amico di Tex Willer? ... e costeggiamo il famoso lago Tahoe immersi in un'infinita pineta. Assaggio la mia prima pizza americana con salame e acciughe e poi entriamo in California e ci accoglie un bel traffico stradale. In autostrada scopro l'esistenza di una carreggiata di favore abilitata alle sole car pool, ovvero alle macchine che hanno almeno due o tre passeggeri, un modo originale di combattere l'inquinamento. Attraversiamo il mitico Golden Gate, che fotografo da ogni angolo, e siamo a SanFrancisco. Mi colpisce subito lo skyline e l'isoloto di Alcatraz che giace solitario nell'incantevole baia. Gironzoliamo per le strade rese famose da un noto e vecchio telefilm fino a raggiungere i moli, sembra di essere in un pittoresco e ammaliante centro commerciale, con mille attrattive e tanti musicisti di strada. Il mio obbiettivo è il Pier 39 dove vive una vasta colonia di leoni marini, c'è una bella puzza ma i loro versi e la loro buffa e sosprendente agilità (tipo quella dei trichechi!!) mi divertono e mi affascinano per una mezzora abbondante. Partiamo alla ricerca di un famoso bar in cui le ragazze servivano ai tavoli in abiti succinti ma sapendo del mio arrivo il locale ha chiuso ... non ho parole! Allora mi rifaccio mangiando un immenso panino alla polpa di grancio in Fisherman's Warf prima di inserirci tra la folla dell'America's Cup. Bella città San Francisco ma dopo un pò io devo uscirne, il mio spirito campagnolo mi impone posti meno affollati. Nel frattempo Fabrizio si prodiga a insegnarmi le consuetidini americane, faccio fatica ma piano piano comincio a capire l'usanza della mancia, sempre un 15% nei bar e nei ristoranti ma anche qualche dollaro nelle camere d'albergo per le signore delle pulizie che guadagnano pochissimo. Piano piano mi abituerò ... e intanto penso ai vini della Napa Valley.

Colazione finlandese