Salutiamo Carson City ... avrà qualcosa a che fare con l'amico di Tex
Willer? ... e costeggiamo il famoso lago Tahoe immersi in un'infinita
pineta. Assaggio la mia prima pizza americana con salame e acciughe e
poi entriamo in California e ci accoglie un bel traffico stradale. In
autostrada scopro l'esistenza di una carreggiata di favore abilitata
alle sole car pool, ovvero alle macchine che hanno almeno due o tre
passeggeri, un modo originale di combattere l'inquinamento.
Attraversiamo il mitico Golden Gate, che fotografo da ogni angolo, e
siamo a SanFrancisco. Mi colpisce subito lo skyline e l'isoloto di
Alcatraz che giace solitario nell'incantevole baia. Gironzoliamo per le
strade rese famose da un noto e vecchio telefilm fino a raggiungere i
moli, sembra di essere in un pittoresco e ammaliante centro commerciale,
con mille attrattive e tanti musicisti di strada. Il mio obbiettivo è
il Pier 39 dove vive una vasta colonia di leoni marini, c'è una bella
puzza ma i loro versi e la loro buffa e sosprendente agilità (tipo
quella dei trichechi!!) mi divertono e mi affascinano per una mezzora
abbondante. Partiamo alla ricerca di un famoso bar in cui le ragazze
servivano ai tavoli in abiti succinti ma sapendo del mio arrivo il
locale ha chiuso ... non ho parole! Allora mi rifaccio mangiando un
immenso panino alla polpa di grancio in Fisherman's Warf prima di
inserirci tra la folla dell'America's Cup. Bella città San Francisco ma
dopo un pò io devo uscirne, il mio spirito campagnolo mi impone posti
meno affollati. Nel frattempo Fabrizio si prodiga a insegnarmi le
consuetidini americane, faccio fatica ma piano piano comincio a capire
l'usanza della mancia, sempre un 15% nei bar e nei ristoranti ma anche
qualche dollaro nelle camere d'albergo per le signore delle pulizie che
guadagnano pochissimo. Piano piano mi abituerò ... e intanto penso ai
vini della Napa Valley.
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