giovedì 5 marzo 2009

India centrale (1^ parte)

Torno in India, sì a febbraio sono tornato in India e mi sono dedicato alla zona centrale poco battuta dal turismo di massa, e ancora meno oggi dopo che il settore turistico ha subito un colpo da ko dall'attentato di Mumbai. Il primo impatto indiano è sempre con il traffico caotico e improbabile ... per la terza volta mi accingo a visitare Agra con il bel mausoleo di Sikandra, il sempre spettacolare forte rosso e il superlativo Taj Mahal, vederlo è sempre uno spettacolo ... è domenica e la folla di turisti indiani tende a nascondere la completa assenza di turisti occidentali. Usciamo dall'Uttar Pradesh e il primo impatto con il Madya Pradesh è con le sue strade drammaticamente famose in tutto il mondo. Gwalior presenta sempre il suo meraviglioso forte ma l'attrattiva maggiore sono i Sikh che visitano l'importante tempio bianco e che come al solito si presentano come gli indiani più amichevoli e disponibili, non che gli altri siano asociali, anzi! Sonagir è famosa per la collina di templi giainisti ma oggi c'è una grande festa arancione con elefanti pitturati e bande scatenate in processione, come non essere coinvolti. Incredible India!
Orccha quando la visitai vent'anni era un piccolo villaggio rurale attorniato da favolosi templi abbandonati, ora è un paese turistico zeppo di negozi turistici ed internet-cafe ma la gente del posto è ancora povera ... è stagione di matrimoni: fuochi d'artificio e invitati che ballano in delirio ma perchè i due sposi hanno quelle facce da funerale? Che sia il solito matrimonio combinato?
Sanchi è famosa per gli antichi stupa buddhisti, delle mezze palle che dominano sulla collina, da qui in meno di un'ora si è a Bhopal, parentesi storica: Bhopal è stata teatro di una delle più grandi stragi della nostra recente storia a causa della negligenza di chi gestiva una fabbrica chimica e come al solito badava soltanto al profitto senza interessarsi della pericolosità dei suoi impianti verso la cittadinanza tutta, migliaia di morti e ancora adesso danni allucinanti alla popolazione che vive nella baraccopoli attorno alla fabbrica incriminata.
Si ferma una macchina di sikh, uno insegna all'altro a guidare ma si è stufato quindi apre le portiere, alza la musica al massimo e ci invita a ballare con loro: incredible India!
Ujjain, famosa città santa. Cammino per la città ma mi ero dimenticato del caos e del frastuono, ma this is India. Il tempio principale di Ujjain è accessibile solo dopo tanti controlli (il pericolo di attentati è sempre alto) e girando girando, con calma e tutti in fila si arriva alla stanza dove è conservato l'unico lingam naturale di tutta l'India e qui parte improvvisa la frenesia dei fedeli che si lanciano in tuffo a toccare il lingam, si prostrano e strisciano per terra fino all'intervento di qualche poliziotto che li trascina fuori come inebetiti dalla fede religiosa. E' città dove si svolge la khumba mela e tanti sono i santoni che ci vivono, chi si dedica alle parole crociate, chi alle letture sacre e chi ai chilum e tanta la gente comune che si lava sotto ai ghat e non può fare a meno di offrirmi un chai (il the), ma non sarei io il ricco occidentale? Cominciano a suonare i tamburi, si avvicina gente di ogni casta o classe sociale con i piatti e il ritmo sale, appare un primo sacerdote con il fuoco che si avvicina all'acqua quindi altri due e insieme cominciano una specie di balletto del fuoco accompagnati dal ritmo sempre più forte della gente accorsa che ormai raggiunge le 200 unità: che spettacolo, è la cerimonia del fuoco! Absolutely India!
Che bella quest'India che mi mette subito a mio agio con i sorrisi disinteressati della gente poco avvezza al turismo ma sempre disponibile a confrontarsi con il diverso, e qui il diverso sono io ... e che forti i bambini che ti rincorrono non per chiederti dei soldi ma per farsi fare una foto, correre a vedere il risultato e poi sbeffeggiarsi con gli amici ... che umanità! This is India!

Per Gaza, con Gaza

Testimonianze dalla Palestina, venerdì 6 marzo ore 21, presso il Ridotto del Teatro Verdi di Fiorenzuola d'Arda (PC). Altre informazioni sul sito di Amnesty gruppo 208.
L'incontro sarà diretto dall'Associazione Gazzella Onlus.