sabato 26 febbraio 2011

Situazione in Libia

Malgrado il silenzio imposto a internet dal criminoso regime di Muhammar Gheddafi, cominciano a circolare in rete interviste, racconti e filmati dell'attuale vera rivoluzione in Libia. Molto significativo il filmato riportato da Reportero24 : è un pò forte e sinceramente mi sono scappate due lacrime. Su El Pais è presente l'intervista al Generale Suleiman Mahmud che si è schierato con i ribelli a Bengasi e paragona Gheddafi a Nerone. Le ultime notizie dicono che il sanguinoso contrattacco delle forze di Gheddafi stia incontrando grossi ostacoli, dodici città e molti pozzi petroliferi (unico interesse del penoso occidente, n.d.r.) sono in mano agli insorti. Libya 17th February 2011 è uno dei siti con più documentazione video e fotografica su questo momento storico. Molto interessante anche la diretta presentata su Wikifiltraciones e non di meno il blog di Al Jazeera, senza dimenticare il sempre ottimo lavoro di PeaceReporter. E' importante anche l'appello di Amnesty International all'Italia affinchè intervenga con la Libia per far rispettare i diritti umani.
Aggiornamento del 4 marzo 2011:
Drammatici i video su Alive in Libya.
Su Newsable si possono vedere mappe riassuntive della situazione e altre notizie sullo stato attuale della Libia.
Come segnalato dal Google Transparence Report, è stato di nuovo ammutolito internet!
The Interim Transitional National Council.

Brasile: il Nord-Est a Parma

venerdì 25 febbraio 2011

Una sconfinata giovinezza

Un film su un argomento difficile molto ben recitato e diretto con tenerezza da Pupi Avati. Più lento il primo tempo e più affascinante il secondo con il ritorno del protagonista allo stato di bambino. Piacevole ma non entusiasmante! Però assolutamente da appoggiare l'idea di trattare un argomento sempre più attuale come il morbo di Alzheimer, e soprattutto di farlo con la famosa carica poetica del regista.

Pellegrinaggio laico

"Passo dopo passo" è uno stupendo progetto da seguire in diretta, è il ricordo della criminosa deportazione ad Auschwitz, costruito per rafforzare la memoria.

giovedì 24 febbraio 2011

mercoledì 23 febbraio 2011

Io e Te

Ho visti diversi ottimi film tratti dai libri di Niccolò Ammaniti, ma questo è il primo che leggo; se voglio trovargli un difetto dire senza dubbio che è troppo corto, finisce troppo alla svelta!! Decisamente intensissimo, racconta le difficoltà adolenziali e il cuore d'oro di un giovane ragazzo, proprio bello!!

Croce neozelandese

La fine dell'oca

lunedì 14 febbraio 2011

Mercati domenicali nel nord Vietnam

E' arrivata l'attesissima domenica, ci svegliamo all'alba per assistere alla preparazione del grande mercato di BaCha e all'arrivo dei hmong prima dei turisti che affolanno oggi i pochi alberghi del aesino. Gente accolgiente e curiosa, donne che arrivano cariche di prodotti agricoli e si siedono lungo le strade. Subito pieni i ristorantini di famiglie vietnamite accorse dalla citta' per l'occasione. Mentre albeggia predominano i soliti sgargianti colori delle donne hmong e in lontananza si odono i canti dei galli e l'abbaiare dei cani mentre la gente scende dalle montagne. E' un mercato spettacolare, pero' decisamente piu' conosciuto e frequntato rispetto a dieci anni fa. Alle 8 facciamo colazione e in mezzo a nuvole basse e pioggerella ci trasferiamo a Lu Phing per un mercato meno frequentato ma assolutamente piu' originale e senza turisti. La foschia rende l'ambiente ancor piu' suggestivo. Poi ci arrampichiamo per strade di montagna percorribili solo in jeep e tra le nuvole basse ammiriamo favolosi scorci panoramici con belle scene di vita, tra donne che tornano a casa cariche di mercanzie e scene rurali sulle terrazze coltivate. Dopo un'ora arriviamo in un piccolo paese per dal nome impronunciabile ed assistiamo al miglior mercato del viaggio, con presenza di tutte le etnie possibili, un miscuglio di colori da far rabbrividire molti pittori. Gente non abituata al turismo e sempre disponibile e sorridente: una meraviglia.Gmong, Dzao, Lu Pha, Tahy, Lao e chi piu' ne ha piu' ne metta: questo mi riporta veramente all'entusiasmo stupito di tanti anni fa! Un luogo indimenticabile e che spero si preservi dal turismo di massa. Poi ancora tanta strada fino ad Ha Giang, dove purtroppo per motivi famigliari ci saluta un autista.

L'uomo ragno



sabato 12 febbraio 2011

Mercato di Can Cau

Sveglia con cielo grigio, partiamo verso Can Cau, e' sabato giornata di mercato. Lungo la strada nuvole basse e pioggerella, superiamo lunghe balconate coltivate non solo a riso. Il mercato di Can Cau e' piccolo ma interessantissimo, frequentato da Hmong, per lo piu' i coloratissimi Flower Hmong ma non solo: vestiti bellissimi e coloratissimi. Malgrado arrivino anche i turisti con il passare delle ore, la gente e' disponibilissima anche alle foto, sempre foriera di sorrisi: non mancano le occasioni per tante foto. Stupendi i bambini in groppa alle colorate madri, spiccano i bellissimi copricapi a forma di orsetto, che tenerezza!! C'e' una piccola zona dedicata alle trattative degli animali, buoi e bufali, attorniati di possibili clienti che ne analizzano le dentature e la robustezza degli arti, ma le merci piu' trattate sono barbabietole e canne. Dopo due ore ci incamminiamo lungo un sentiero seguendo le donne che cariche degli acquisti fanno ritorno alle proprie case, alcune accompagnate dai mariti che trainano i piccoli cavalli tipici della zona, una piccola fortuna per i proprietari. Tutto molto piacevole. In un'oretta abbondante siamo di nuovo a BaCha, e ci incamminiamo lungo i sentieri che come in un circuito accerchiano il piccolo paese (piu' che raddoppiato negli ultimi dieci anni e con diversi hotel pronti ad accogliere i turisti che accorrono da Sapa per il famoso mercato domenicale) : tante scene rurali di famigli hmong intente a coltivare la terra e seminare. Visitiamo l'unico Palazzo della zona, donato dai francesi al Re dei Flower Hmong negli anni '20. Lungo la strada tanti piccoli banchetti di verdura e carne, sempre gestiti da gente cordialissima sempre foriera di saluti e sorrisi. Ottima cena e poi a nanna in attesa dei mercati domenicali.

Curve viola

venerdì 11 febbraio 2011

Da Sapa a BaCha

Dopo un'ottima cena a Sapa, si gironzola per questa Cortina vietnamita: negozietti con oggettistica varia dove spiccano le stoffe ricamate dalle tribu' della zona e tantissimi prodotti North Face. Di notte fa decisamente freddo. In camminata ci incamminiamo verso il villaggio di Ta Van, spesso scortati da donne hmong e dzong: l'inizio sembra fin troppo turistico ma poi il trekking si rivela decisamente bello, non faticoso, e con tantissimi interessanti scorci di vita quotidiana. Risaliti in jeep ci dirigiamo verso il confine cinese, superiamo Lao Cai e arriviamo alla nostra meta: BacHa. Qui e' il regno dei Flower Hmong, Ci incamminiamo subito per visitare Ban Ho, un piccolo villaggio a tre chilometri dal paese ... tanti scorci di vita rurale, e poi incontriamo le tante donne che rientrano a casa dal lavoro nei campi. Domina semre un eccezionale tranquillita'. Ottima la cena nel Ristorante SonMai, dove alloggiamo, sicuramente la migliore cena di tutto il viaggio fino ad ora : io mi cimento con noodle fritti e fantastiche costine di maiale imbevute nella salsa di soia. Da domani ci aspetta un weekend di mercati.

Lavorare sul Po


giovedì 10 febbraio 2011

Arrivo a Sapa.

Per arrivare a Sapa ho scelta la strada meno turistica , e sicuramente la scelta e' stata premiata con incontri piu' veri e praticamente zero turisti, fatta eccezione per qualche ciclista. Ci aspettavamo il freddo invece la temperatura e' ottima e a Sapa , 1600 m., si sta decisamente bene. Il 9 si sono conclusi i festeggiamenti per il capodanno. Sono riuscito a recuperare un menu vietnamita con traduzione in inglese e questo ci ha aiutato nella seconda cena, ottima! Diversi i mercatini incontrati per strada e nel frattempo abbiamo anche visitato qualche piccolo villaggio hmong. Arrivati a Sapa ci siamo incamminati verso Matra, un villaggetto di Hmong a 5 km. dalla citta', buoni gli incontri anche qui ma sicuramente l'influenza turistica si fa sentire. In Sapa tatne le donne delle tribu intente a vendere oggettistica agli stranieri, l'ambiente e' comunque molto amichevole e piacevole, anche se sicuramente differente da quello che trovai tredici anni fa. Il viaggio e' molto interessante e soprattutto rilassante. Non mancano le cose strane come le grappe al cobra e i cani cotti che per fortuna non ho visto. Nei prossimi giorni ci aspettano alcuni mercati meno turistici verso il confine con la Cina. Sempre affascinanti le enormi coltivazioni di th che sembrano dei tappeti verdi e le infinite terrazze di risaie, per non parlare delle montagne piu' alte del Vietnam, il Fansipan, superate per raggiungere Sapa.

Funky the world

martedì 8 febbraio 2011

L'arrivo in Vietnam

Lunghissimo il viaggio per arrivare ad Hanoi, ma gia' il primo giorno in terra vietnamita mi conferma che ne valeva la pena. Si respira subito tranquillita' e gentilezza, proprio quello di cui avevo bisogno. A distanza di anni dalla mia ultima visita gli alberghi preparano ancora le colazioni a base di noodles in brodo, e pian piano mi ci abituero' ancora una volta. Usciamo da Hanoi in un'oretta e percorriamo i primi cento chilometri sempre dentro centri abitati, magari piccoli, ma senza soluzione di continuita'. Poi finalmente appare la foresta, i soliti pinnacoli e le prime immense serie di risaie: ecco il Vietnam che ricordavo. Ci incamminiamo tra i viottoli e sorpassiamo i primi ponti sospesi per visitare qualche piccolo villaggio Tay dove un anziano che parla francese ci invita in casa e ci offre il the. Le risaie sono piene di donne al lavoro, ragazzi che cavalcano i bufali d'acqua, caratteristici della zona, e strani aratri con cui viene ruotata la terra delle risaie. La strada non e' trafficatata e dopo i primi incontri con i Tay e con qualche donna Hmong scesa dalle montagne arriviamo alla nostra meta, Nghia Lo. Nella stanza d' hotel c'e' addirittura un computer con collegamento libero a internet (inaccessibile Facebook, qui censurato) e ne approfitto per mandare notizie a casa. Passeggiata nel paese e cena praticamente famigliare in un ristorantino, con pesci fritti, riso, manioca, tofu e birre. Tutto condito da eccezionale cordialita'. E si accendono le piccole luci che cascano da tutte le piante: siamo agli ultimi giorni del Capodanno. Di turisti qui nemmeno l'ombra.

Internet in Nuova Zelanda

sabato 5 febbraio 2011

Asini

La donna che canta

La storia di una donna coraggiosa all'interno della drammatica guerra del Libano. Un film drammatico e avvincente che si segue come un giallo, dove quello che emerge è l'amore come forza interiore per sopportare una vita immersa nell'odio. Da vedere!

giovedì 3 febbraio 2011

Situazione in Egitto

Sempre difficile seguire l'evolversi della situazione durante le grosse sommosse, e naturalmente questo è il caso dell'Egitto. Molti servizi sul sito italiano PeaceReporter e in streaming su Al Jazeera in inglese. Difficile segnalare blog interni, causa l'intervento della censura governativa. Più interessante fare ricerche su Facebook o seguire su Twitter chiavi come #Egypt o come #Cairo. Anche Amnesty segue con interesse l'evoluzione causa palesi violazioni dei diritti umani.

Alba macchinosa