lunedì 16 settembre 2019

Fine viaggio

E per non farsi mancare mai niente, proprio all'ultima cena mangio qualcosa di avariato in un ottimo ristorante che mi è stato anche molto consigliato. Salgo sul primo aereo sudatissimo e stanchissimo con  anche un ritardo di due ore e arrivo a casa. Sono comunque molto soddisfatto del viaggio e nel finale ho visto forse i paesaggi migliori con gole strepitose e gli ottimi monasteri di Haghpat e Sanahin. Faccio il pieno di frutta secca, e all'aeroporto anche di sigarette quasi a metà di prezzo e dell'amatissima amarula, una specie di crema di whisky sudafricana non distribuita in Italia ma ormai rintracciabile in quasi tutti i duty-free. Che dire l'Armenia è un paese povero con ampli margini di crescita e che annovera forse più cittadini in giro per il mondo che a casa propria. Bei paesaggi e tantissime vecchie chiese e monasteri, molti ricostruiti perchè distrutti o dalle tante invasioni o dai sovietici. Sull'aereo di ritorno da Kyev tante le badanti e le stupende ragazze con destinazione il nord Italia. E una domanda che mi faccio da tempo: perchè ogni volta che rientro a Malpensa mi devo incavolare per la pessima organizzazione e per la maleducazione del suo personale? Va beh torniamo nel belpaese!  

La lunga estate calda del commissario Charitos

Piano piano, e nemmeno troppo, il commissario Charits scaturito dall'ottima penna di Petros Markaris mi ha conquistato. In questa avventura si trova a che fare con il dirottamento di un traghetto su cui si trova anche la figlia e con un serial killer, ma come già in altri libri ha a che fare con il triste passato della Grecia dei collonnelli e del nazifascismo. 

Il tuo vuoto è il mio pieno