Un romanzo corto tanto ermetico quanto piacevole da leggere, con il protagonista intento ormai solo a dipingere copie dell'"Ultima cena" e ad andare insieme alla moglie a cambiare le scritte sui muri con frasi più o meno religiose o filosofiche per trasmettere ottimismo. E' il primo libro che ho letto di Giovanni Arpino, e il suo modo di filosofeggiare mi ha colpito tantisimo.