Finalmente riposati ci dedichiamo alla visita di Yogiakarta, prima tappa e' il Kraton, ovvero il palazzo del sultano, molto kitsch ma comunque interessante dove ci e' anche possibile ascoltare un concerto di musica tipica indonesiana, decisamente simile per essere moderni alla musica ambient e suonata con strumenti mai visti che emettoni suoni decisamente lievi e misticheggianti. Quindi veloce visita al Taman Sar, in pratica i giochi d.acqua del sultano con tante scolaresche in visita. Mi sembra di respirare un clima strano, altro non e' che la tranquillita' di questa citta' e del suo popolo, non si ode un suono di clacson ne uno schiamazzo, tutta la vita sembra basarsi sul motto "piano piano" ... in pratica malgrado sia una grande citta' la si visita in gran rilassatezza. Bellissimi i batik ed e' piacevole ammirare come vengono disegnati e poi fissati con l'uso della cera, non posso fare a meno di comprarne qualcuno, visto quanto sono belli e quanto poco costano. Usciti dalla capitale ci fermiamo in un interessante villaggio dedito alla lavorazione della terra cotta, il tutto con gran calma e dove gli unici agitati sono i tre bambini che giocano con noi, facciamo una lunga passeggiata poi ci dirigiamo al Borobudur, vicino al quale alloggiamo e che visiteremo domattina. E' un paesino vicino al famosissimo tempio e immerso in una notevole vegetazione, la foresta sembra pronta a riconquistare ogni spazio abbandonato, unico difetto e' la quantita' di insetti presenti ma il posto e' veramente di una tranquillita' unica.
La maggioranza della popolazione e' musulmana, si dice circa l'80% ma gia' osservando le donne si capisce che non ci sono grandi obblighi tant'e' che piu' o meno la meta' porta il velo in testa e l'altra mostra tranquillamente la lunga chioma nera, e soprattutto non mancano mai i tradizionali sorrisi e la gentilezza che caratterizza questo popolo. Vi lascio perche' domani prevedo di svegliarmi presto per il Borobudur all'alba.
La maggioranza della popolazione e' musulmana, si dice circa l'80% ma gia' osservando le donne si capisce che non ci sono grandi obblighi tant'e' che piu' o meno la meta' porta il velo in testa e l'altra mostra tranquillamente la lunga chioma nera, e soprattutto non mancano mai i tradizionali sorrisi e la gentilezza che caratterizza questo popolo. Vi lascio perche' domani prevedo di svegliarmi presto per il Borobudur all'alba.