Tempo non perfetto ma decisamente più accettabile per visitare gli ultimi due parchi del viaggio e proprio all'ultimo mi scappa un doveroso "Wow!" , non sarà il Gran Canyon ma il Black Canyon di Gunnison è un signor spettacolo della natura. Ho iniziato la giornata con la visita al parco della Mesa verde reso famoso dalle abitazioni nelle roccie degli indiani anasazi, piacevole. Poi attraverso le montagne imbiancate di Silverton e Ouray, vecchio centro minerario, mi sono diretto al secondo parco. Sempre gentili e disponibili i rangers. Ho convinto un californiano ad andare in Italia presto per ammirare lo Stromboli oltre all'Etna che era già nei suoi programmi. Cena sempre ottima in un altro ristorantino messicano a base di burrito. Dopo l'ultimo parco sbaglio il conteggio delle miglia e arrivo a Gunnison con un bel buio costeggiando due grandi laghi, tra cui il lago Forchetta, Fork Lake. Si cominciano a trarre le conclusioni senz'altro positive su questa mia seconda esperienza negli Stati Uniti, visto che la meta di domani è l'aeroporto di Denver. In tv tutti sintonizzati sul terribile uragano Patricia che ha colpito il Messico mentre procedono gli scontri in vista delle primarie elettorali americane. Mi sono scusato nel ristorante perchè a volte non capisco ma parlano troppo veloce, così il simpatico padrone di ottimo spirito latino ne ha approfittato per redarguire la bionda cameriera mentre io la difendevo strenuamente dopodiche tutti e tre abbiamo cominciato a dialogare in spagnolo. Appena sveglio mi era scappato l'occhio sulla pubblicità dell'albergo, molto azzeccata per queste giornate: "Le idee migliori vengono sotto il sole"! Oggi soltanto 305 miglia.Il receptionist del motel dice che per Denver ci vogliono poco più di quattro ore di auto, quindi partendo alle 8 dovrei riuscire a consegnare l'auto in tempo per le 17.
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