Ricevo e pubblico:
Il 1 Gennaio Beppe Grillo scrive un “post” sugli attentati ad Equitalia ed ecco che immediatamente quelli che ben pensano ed esponenti politici di entrambi gli schieramenti si affrettano ad indignarsi.
Ma oltre ad essere pronti a scagliarsi per criticare avessero letto attentamente quanto scritto sul blog: “Se Equitalia è diventata un bersaglio bisognerebbe capirne le ragioni oltre che condannare le violenze. Un avviso di pagamento di Equitalia è diventato il terrore di ogni italiano. Se non paga l'ingiunzione entro e non oltre non sa più cosa può succedergli. Non c'è umanità in tutto questo e neppure buon senso. Monti riveda immediatamente il funzionamento di Equitalia, se non ci riesce la chiuda. Nessuno ne sentirà la mancanza.” avrebbero forse compreso meglio che sottolineare un fatto non equivale ad assolvere chi le violenze le commette.
La riflessione aveva lo scopo di focalizzare l’attenzione su quella maggioranza di persone che vede in Equitalia solo uno modello coercitivo non più accettabile per un Paese civile.
Mentre a livello nazionale anche c'è chi se l’è presa con Grillo: “Equitalia va migliorata ma non darò ragione a Grillo. Non può esserci giustificazione per chi intende usare la violenza; ci sono dibattiti che rischiano di incitare i violenti, anche perchè andiamo incontro a mesi delicati”
Anche la nostra cronaca cittadina non si è fatta mancare le reazioni: “condanniamo l’uso di intimidazioni, nonché di dichiarazioni come quelle espresse recentemente da Beppe Grillo, che giustifichino questi atti”.
Sollecitare l'indagine delle cause non vuol dire giustificare o inneggiare alla violenza, vuol dire cercare di risolvere un problema. Equitalia, con le clausole vessatorie (il più delle volte smontabili in sede legale), mette sotto pressione i più deboli. Questa pressione può trovare sfogo purtroppo negli attentati.
La cosa che disgusta è la quotidiana distorsione della realtà da parte di questi politici, tanto diversi e distanti dai cittadini e dagli imprenditori che devono gestire ogni giorno questo tipo di problemi.
Quel che deve cercare un buon politico non è un metodo per tappare le falle, con il rischio di far esplodere l'intero sistema, ma una via per abbassare la pressione generale. Il politico mediocre, invece, preferisce disinteressarsi del problema principale e indignarsi per un post di Grillo, fraintendendone o, peggio, ignorandone il senso.
Il Movimento 5 stelle opera a Parma proponendo tecniche innovative e rivoluzionarie avulse ai politici locali che aspirano al trono dei Portici del Grano: ascolto dei cittadini, trasparenza dei conti e degli stipendi degli eletti, fedina penale pulita a chi gestisce la Pubblica Amministrazione, intelligenza ecologica, basta sprechi, a casa chi ha rubato, basta doppi o tripli incarichi e tutte quelle altre cose comuni alla gente che porta sulle mani i segni del proprio lavoro.
Ogni cittadino tragga le sue considerazioni.
Il 1 Gennaio Beppe Grillo scrive un “post” sugli attentati ad Equitalia ed ecco che immediatamente quelli che ben pensano ed esponenti politici di entrambi gli schieramenti si affrettano ad indignarsi.
Ma oltre ad essere pronti a scagliarsi per criticare avessero letto attentamente quanto scritto sul blog: “Se Equitalia è diventata un bersaglio bisognerebbe capirne le ragioni oltre che condannare le violenze. Un avviso di pagamento di Equitalia è diventato il terrore di ogni italiano. Se non paga l'ingiunzione entro e non oltre non sa più cosa può succedergli. Non c'è umanità in tutto questo e neppure buon senso. Monti riveda immediatamente il funzionamento di Equitalia, se non ci riesce la chiuda. Nessuno ne sentirà la mancanza.” avrebbero forse compreso meglio che sottolineare un fatto non equivale ad assolvere chi le violenze le commette.
La riflessione aveva lo scopo di focalizzare l’attenzione su quella maggioranza di persone che vede in Equitalia solo uno modello coercitivo non più accettabile per un Paese civile.
Mentre a livello nazionale anche c'è chi se l’è presa con Grillo: “Equitalia va migliorata ma non darò ragione a Grillo. Non può esserci giustificazione per chi intende usare la violenza; ci sono dibattiti che rischiano di incitare i violenti, anche perchè andiamo incontro a mesi delicati”
Anche la nostra cronaca cittadina non si è fatta mancare le reazioni: “condanniamo l’uso di intimidazioni, nonché di dichiarazioni come quelle espresse recentemente da Beppe Grillo, che giustifichino questi atti”.
Sollecitare l'indagine delle cause non vuol dire giustificare o inneggiare alla violenza, vuol dire cercare di risolvere un problema. Equitalia, con le clausole vessatorie (il più delle volte smontabili in sede legale), mette sotto pressione i più deboli. Questa pressione può trovare sfogo purtroppo negli attentati.
La cosa che disgusta è la quotidiana distorsione della realtà da parte di questi politici, tanto diversi e distanti dai cittadini e dagli imprenditori che devono gestire ogni giorno questo tipo di problemi.
Quel che deve cercare un buon politico non è un metodo per tappare le falle, con il rischio di far esplodere l'intero sistema, ma una via per abbassare la pressione generale. Il politico mediocre, invece, preferisce disinteressarsi del problema principale e indignarsi per un post di Grillo, fraintendendone o, peggio, ignorandone il senso.
Il Movimento 5 stelle opera a Parma proponendo tecniche innovative e rivoluzionarie avulse ai politici locali che aspirano al trono dei Portici del Grano: ascolto dei cittadini, trasparenza dei conti e degli stipendi degli eletti, fedina penale pulita a chi gestisce la Pubblica Amministrazione, intelligenza ecologica, basta sprechi, a casa chi ha rubato, basta doppi o tripli incarichi e tutte quelle altre cose comuni alla gente che porta sulle mani i segni del proprio lavoro.
Ogni cittadino tragga le sue considerazioni.
Fabrizio Savani e Federico Pizzarotti
Associazione Parma in MoVimento, MoVimento 5 Stelle
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