Con calma, ma non troppa, parto per l'ultima giornata di viaggio. Passo alla provincia di Savona e ricomincio a bazzicare per paesini sperduti e strade improbabili. Mi fermo a Zuccarello, bel borghetto dove acquistando olio, olive e vino raccolgo anche informazioni. Vado alla ricerca di Colletta di Castelbianco: quando sto mollando ogni speranza intravedo un agglomerato di case che a prima vista mi ricorda un paese dell'indimenticabile Yemen. Le case sono delle specie di torri scure, anche a tre piani, in cui spicca la finestrella bianca. È un borgo completamente ristrutturato. L'entroterra ligure è il regno dei paesini abbandonati (o quasi!) come mi dimostreranno prima Castelvecchio di Rocca Barbena poi Balestrino, la cui parte vecchia non è accessibile. Supero le montagne e mi ritrovo ancora in Piemonte, soste a Novello e Barolo per gli ultimi acquisti vinicoli. Come al solito il baule è ben fornito. Verso le 20.30 arrivo a Fidenza, faccio spesa e comincio a svuotare l'auto e a fare bucato. Prima di cedere alla stanchezza mi dedico ad una bottiglietta di ottimo vermentino ... domani avrò tempo di trarre le opportune conclusioni anche su questo terzo viaggio italiano in epoca pandemica.
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