E ho addirittura usato il giaccone che genialmente avevo infilato nel baule prima di partire. Ma partiamo con ordine dopo aver costeggiato il confine con la Polonia sono arrivato all'isola di Rugen e sotto l'acqua ho ammirato le belle scogliere bianche poi costeggiando il freddissimo Baltico ho raggiunto prima Wismar, un bel paesino e ho apprezzato ancora una volta l'arte tedesca di regalare il biglietto del parcheggio, contraccambiando in serata con una gioiosa coppia di anziani. Tappa a Cuxhaven e caccia ai mulini a vento, ne ho visti tanti ma meno del previsto. AAlle sette di sera le strade erano deserte, tutti ad attendere la partita e silenzio fino alla fine quando all'ultimo secondo la Germania ha vinto e si è scatenata la gioia con grandi bevute di birr e macchine strombazzanti. Da notare che tante auto girano con le bandiere attaccate ai finestrini, anche bandiere di altre nazioni ovviamente in minoranza. E' piovuto parecchio in questi giorni ma va bene lo stesso. Ad Externsteine pensavo di trovare neonazisti invece ho trovato parecchi vecchi hippies malconci, è un luogo esoterico, con delle roccie in mezzo al verde che si scalano con lunghe e sfiancanti scalinate. Visito un parco museo di sculture, una bella passeggiata in un bosco. Ma il clou è il museo di auto storico abbandonate e piene di ruggine creato da un miliardario nel boschetto di fianco alla sua fantastica casa. Sostiene che questa è la giusta fine che devono fare le automobili, mi presento al cancello e vengo lasciato entrare insieme ad un altro fotografo, alla moglie ed altri due turisti: un luogo spettacolare. Non c'è più la macchina di Hitler perchè la figlia vendendola si è garantita un buon gruzzolo per mantenere intatto il luogo ereditato. Bel colpo e tanti ma tanti scatti fotografici. E adesso passeggiata serale sul Reno ad Andernach, paesino tranquillo famoso per un geyser. Sono già sulla via del ritorno.
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