Rilassarsi è ascoltare "Black magic woman" di Carlos Santana con davanti una birra Everest e soprattutto il tramonto sul lago Fewa in cui navigano lente tante barchette e all'orizzonte si stagliano le Montagne, assolutamente con la M maiuscola, l'Himalaya!! Non si capisce dove finiscono le montagne ed iniziano le nuvole: spettacolo! Ecco il solito Namaste del mio gourkha preferito per coronare la giornata.
Giornata iniziata nel sottosuolo di Pokhara tra tempietti dedicati a Shiva e Ganesh e cascate vere e proprie che creano un grosso fiumiciattolo sotto buona parte di questa città che si è ingrandita a dismisura in 25 anni, come dice il mio autista quest'acqua sotterranea è il vero pericolo di Pokhara. Per strada fervono i preparativi del Dasain, in ogni angolo mercatini dove vendono caproni, tutti ammucchiati contro le rocce come a presagire la brutta fine che faranno domani, il sacrificio a Shiva. Ci spostiamo di qualche chilometro per entrare nella zona dei profughi tibetani, e visito un grande monastero dove fervono i preparativi per la festa buddhista che partirà domani ... ovviamente senza sacrifici!! Non manco qualche giretto nei negozietti tibetani, bisogna pur aiutare la loro povera economia ... il vecchio venditore con cui faccio acquisti promette che domani accenderà tre candele per me e spargerà al vento le preghiere, perchè non credere al suo stupendo sorriso!? Poi con il mio fido autista Ram ci perdiamo dentro al museo della montagna, prima a vedere un film sulla cultura nepalese d'alta montagna quindi a lustrarci gli occhi di fronte alle imprese dei più grandi alpinisti mondiali come Reinhold Messner ed Hillary, il primo a toccare la cima del Sagarnatha, il monte Everest. In serata faccio un giretto sul lago, le Montagne continuano a farmi da contorno protettivo.
Giornata iniziata nel sottosuolo di Pokhara tra tempietti dedicati a Shiva e Ganesh e cascate vere e proprie che creano un grosso fiumiciattolo sotto buona parte di questa città che si è ingrandita a dismisura in 25 anni, come dice il mio autista quest'acqua sotterranea è il vero pericolo di Pokhara. Per strada fervono i preparativi del Dasain, in ogni angolo mercatini dove vendono caproni, tutti ammucchiati contro le rocce come a presagire la brutta fine che faranno domani, il sacrificio a Shiva. Ci spostiamo di qualche chilometro per entrare nella zona dei profughi tibetani, e visito un grande monastero dove fervono i preparativi per la festa buddhista che partirà domani ... ovviamente senza sacrifici!! Non manco qualche giretto nei negozietti tibetani, bisogna pur aiutare la loro povera economia ... il vecchio venditore con cui faccio acquisti promette che domani accenderà tre candele per me e spargerà al vento le preghiere, perchè non credere al suo stupendo sorriso!? Poi con il mio fido autista Ram ci perdiamo dentro al museo della montagna, prima a vedere un film sulla cultura nepalese d'alta montagna quindi a lustrarci gli occhi di fronte alle imprese dei più grandi alpinisti mondiali come Reinhold Messner ed Hillary, il primo a toccare la cima del Sagarnatha, il monte Everest. In serata faccio un giretto sul lago, le Montagne continuano a farmi da contorno protettivo.
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