Saluto Lumbini e il padrone della guesthouse che continua ad adularmi, è rimasto colpito dal mio rapporto con i santoni , non ho dato una rupia eppure tutti mi hanno sorriso, concesso una foto e stretto la mano, in pratica hanno detto "sei uno di noi!!", e non me ne preoccupo!! Zoppico un pò ma la situazione acciacchi dopo la caduta di ieri è in netto miglioramento con tanto di livido sulla chiappa destra. Sveglia alle cinque in punto grazie ai canti striduli che provenivano dal tempietto di Shiva, un pò dappertutto ne stanno costruendo in occasione del Dasain, la festa dei prossimi giorni. Abbandonata questa zona che sembra più India, il confine è vicinissimo, cominciamo ad arrampicarci per dei tornanti in mezzo alla foresta, terrazze di riso e cascatelle a picco
sulla strada contornano lo stupendo panorama che ci accompagna fino a Pokhara. Prendo alloggio nel solito hotel Himalayan Inn e poi faccio due passi per questo paesino turistico, riesco anche a trovare un giallo italiano in un negozio che vende e compra libri. Mi manca un pò il bel gruppo delle prime due settimane. Mangio un bisteccone insieme a delle cinesi di Taiwan, compro qualche pashmina e poi me ne torno all'albergo per un meritato riposo.
E intanto mi chiedo : "come mai tutte le volte che torno a Pokhara zoppico?".
Ma la cosa più bella e gratificante è vedere che tutti i ragazzi dell'hotel passano salutandomi con un sorrisone contenti del mio ritorno, ma su tutti emerge il vecchio Gurkha, ora addetto alla sicurezza, che mi saluta sempre con un sorrisone ed un impeccabile saluto militare.
E intanto mi chiedo : "come mai tutte le volte che torno a Pokhara zoppico?".
Ma la cosa più bella e gratificante è vedere che tutti i ragazzi dell'hotel passano salutandomi con un sorrisone contenti del mio ritorno, ma su tutti emerge il vecchio Gurkha, ora addetto alla sicurezza, che mi saluta sempre con un sorrisone ed un impeccabile saluto militare.
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