Sinceramente non so se definire Kapka Kassabova poetessa o scrittrice di viaggi, ma sicuramente leggerla è un grandissimo piacere. In questo suo secondo libro ci parla della Macedonia, in particolare del lago di Ocrida e dei territori al confine tra albani, Grecia, Bulgaria, Jugoslavia che una volta coincidevano con la Tracia e che sono stati protagonisti della storia europea nel bene e nel male. Kapka ci racconta tante storie di uomini e donne senza dimenticare di addentrarsi nei crimini di Hoxha e di Tito, ma anche di chi disegnò le mappe della nuova Europa post guerra. Un libro eccezionale che fondamentalmente parla di umanità.
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