Mi è stato consigliato da un giovane libraio di Parma (enolibreria Chourmo, n.d.r.) cui un po' mi vergognavo ad ammettere che non avevo mai letto un libro di Lawrence Ferlinghetti, morto alcuni giorni fa dopo aver superato il secolo di vita. E mi sono clamorosamente entusiasmato in questa lettura dei pensieri più che divaganti dell'autore, che si è concesso di raccontarci pezzi di vita, pensieri e illusioni, concetti, sogni e scoperte con un ritmo sfavillante che non permette di staccarsi dalle parole scritte pur non sapendo nemmeno lotanamente dove si andrà a parare. Che lettura, che botta di cultura!
4 commenti:
Me lo segno subito.
Grande Marco!
Grande Ferlinghetti. A Genova, se non ricordo male, nell'estate del 1979 insieme a tanti amici dell'epoca siamo andati ad un incontro che si teneva (pensa te) al vecchio Teatro Alcione (gestito dal Teatro della Tosse) sulla Beat Generation. C'erano A. Ginsberg, L. Ferlinghetti, G. Corso e W. Burroughs. L'incontro era stato organizzato da F. Pivano che faceva anche la traduzione (grance anche la Pivano). Eravamo in tanti, la sala era piena, si poteva stare solo seduti a terra e faceva un caldo...ma ne era valsa la pena. Loro sono stati eccezionali. L'incontro iniziò con una esortazione di quei quattro: "Rifiutate la violenza in qualsiasi forma essa si presenti, fisica o verbale. Rifiutate la guerra sempre e comunque"
Un salutone e buona lettura
Nel mio blog, in alto a destra, gli ho dedicato uno spazio con una sua foto e sopra c'è scritto "Addio Lawrence, ci mancherai". Se fai click sulla foto vai al sito della sua libreria a San Francisco
me ne ero accorto e infatto sono finito dritto dritto nella sua libreria. :-)
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