Stasera abbiamo sperimentato il terzo ottimo ristorante, e ci siamo concessi una cena in stile tibetano ... io mi sono cimentato con un immenso vassoio vegetale dai momo, alla pasta ripiena di spinaci, riso e varie verdure leggermente piccanti, abbandonando però l'idea della calda birra tibetana che già ieri sera ha avuto un successo scarsissimo!! Ottimi anche i due pranzi in ristorantini con gran visuale, ieri sull'immenso Bodanath e oggi sulla favolosa Durbar Square di Kathmandu. La giornata è iniziata con la visita a Dakshinkali, a un'oretta da Kathmandu su un fiumiciattolo c'è il tempio alla Dea Khali in cui ogni martedi e ogni sabato i fedeli vanno a fare sacrifici animali, Oggi è senz'altro il giorno più tranquillo per la visita, meno gente e di conseguenza meno sangue: vengono sacrificati galletti e agnelli e anche noci di cocco (!!) Il tutto con gran tranquillità, certo non riempie di gioia ma nemmeno lascia sconcertati. Ci portiamo quindi a Pharping famoso per la comunità tibetana dove visitiamo un monastero femminile molto bello e assistiamo alla cerimonia con tanti monaci bambini, alcuni impegnati a suonare immense conchiglie bianche. C'è un clima di pace favoloso, la proibizione a fare foto forse aiuta a restare attenti in ascolto e in osservazione quasi mistica. All'esterno alcuni bambini in tonaca si cimentano in una partitella di calcio o meglio di inseguimento al pallone. Con mezzo gruppo sul tetto del bus a godersi il panorama ci trasferiamo nel villaggio dei nasi tagliati, Kirtipur, decisamente più grande di quando lo visitai venticinque anni fa. E' comunque sempre una bella passeggiata tra antichi templi e antiche case dalle finestre finemente intagliate ... non mancano gli incontri con donne che filano, che battono il riso e che ridono con noi grazie alle foto. Grande visuale di Kathmandu dall'alto e poi via ad infilarsi tra i suoi animati vicoli. Obbiettivo è la grande Durbar Square con i suoi templi tra cui spicca quello alla Dea Khali sempre in attesa di sangue e il Palazzo Reale con il Dio Scimmia all'ingresso. Prima facciamo due passi per Freak Street , la strada degli ormai dimenticati fricchettoni che invasero Kathmandu negli anni '70. Poi aspettiamo l'apparizione della Kumari, la dea vivente, una bambina trattata da divinità e altamente venerata fin quando non perde qualche goccia di sangue .. alle 16.30 appare per qualche decina di secondi alla finestra. Nel gruppo si scatenano perplessità e vari commenti ma alla fine si accetta questa clamorosa differenza culturale. Invece la piazza con i suoi monumenti finemente lavorati accende solo entusiasmo, usciamo in mezzo a cerchi di donne e poi in ci incamminiamo in mezzo ad un traffico più che caotico con scene e spunti sempre curiosi e divertenti, dai riscio guidati con i piedi a biciclette stracolme di merce. Questa città è sempre foriera di emozioni e di un indiscusso fascino.
2 commenti:
Ciao Marco, buon divertimento!
Grazie Silvia ... veramente un gran viaggio !! :-)
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