Già andare da Fidenza a Milano in treno è un piccolo viaggio, tanti personaggi che viaggiano in treno e tanti piccoli episodi tra cui spiccano quello del napoletano che perde il telefonino e quello dell'autista milanese che fa il galante con una signora giapponese in minigonna e si trova a dover chiedere aiuto per spostarle la pesantissima valigia! Parto per Roma dove insieme a Diego e un gruppo di appassionati di birdwatching ci dirigiamo a Tbilisi. Arriviamo alle 3.30 locali quindi in taxi riusciamo a trovare un piccolo centralissimo hotel che ci fa pagare una sola notte. Tbilisi presenta palazzi decisamente decrepiti ma anche complessi architettonici ultra moderni. La parte più interessante è senz'altro la città vecchia con tante enoteche, chiesette interessanti, palazzi che ricordano tempi migliori. E' comunque una passeggiata decisamente curiosa che terminiamo alla Vino Undergound, una enoteca con solo vino naturale e l'indomani partiremo con il padrone verso Kutaisi dove lui possiede i terreni in cui ha le vigne. Alla sera però siamo invitati a cena da un ragazzo la cui madre ci prepara una cena decisamente luculliana, grande ospitalità. Poi con fatica troviamo un taxi che sotto un acquazzone terribile ci porta all'hotel. L'indomani insieme al padrone dell'enoteca e due documentaristi francesi andiamo ad assistere alla veloce costruzione a mano di un'anfora e ci viene insegnato il metodo di conservazione del vino in Georgia, messo in grosse anfore e poi interrato per almeno 6 mesi. La sera la passiamo a mangiare e bere alla georgiana, cioè tanto ... non manca nemmeno la bevuta dal corno. Dopo i primi due giorni decidiamo che sarà meglio cenare con una birretta anche se il vino bevuto non ci ha creato grossi problemi. La terza notte la passiamo a Gori, città natale di Stalin di cui visitiamo il museo e la casa dove è nato. Non si può certo dire che la Georgia sia un paese avanti ma notiamo grosse differenze sociali, a Tbilisi abbiamo incontrato tantissime donne perlopiù anziane che chiedevano l'elemosina. Per strada tante le grosse fabbirche sovietiche in completo abbandono. Se la seconda notte eravamo in un immenso hotel nel bel mezzo del nulla, la terza a Gori abbiamo trovato una guesthouse a bassissimo prezzo, ovvero un appartamento a nostra disposizione. La gente parla poco o niente d'inglese ma è disponibile e molto ospitale.
1 commento:
Una bella esperienza!
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