Turmi è il posto di partenza per visitare le tribù della zona, è un piccolo paesino con un affollato mercato ... al bar lavora Mescarem, studentessa di 17 anni che sogna di raggiungere la grande città, Addis Abeba: il sogno di chi vive in campagna. Chiacchieriamo per un'oretta e come al solito l'anima di questo popolo prevale in generosità, in umanità, in quei piccoli modi di fare che ormai noi occidentali ci siamo dimenticati ... con la nostra maledetta frenesia!
La zona dell'Omo river è ormai molto battuta dal turismo, grazie anche alle nuove strade costruite da ditte cinesi e indiane. Da qui nasce il rapporto mercanteggiante tra le tribù indigene e le tribù dei turisti, si paga un prezzo per la visita del villaggio e si contrattano i prezzi delle foto agli abitanti, al che bisogna mantenere la dignità ma prendere la cosa come un gioco, ben sapendo che il soggetto fotografato ha una sola cosa da vendervi: la sua immagine! Da casa mi sembrava una situazione penosa, poi giocata nel modo giusto diventa al contrario anche divertente.
A Jimka cerco di telefonare a casa, un signore zoppo mi accompagna alle Telecomunication, per entrare devo lasciare la macchina fotografica, e il mio accompgnatore resta a guardarla mentre io telefono, per ringraziarlo gli regalo 20 birr, non sa come ringraziarmi .... dopo più di un'ora sono in un baretto a bermi una birra, mi avvicina insieme ad un ragazzino, e quest'ultimo mi dice che il signore voleva ringraziarmi ma non sa l'inglese e allora ha chiamato lui come interprete .... e io che so l'inglese sono rimasto senza parole!
Eiland è la bottiglia di plastica vuota che tutti ti cercano ... è un utilissimo contenitore! Tutto è riciclato, gli ornamenti di alcuni personaggi sono sorprendenti: usatissimi i tappetti delle bottiglie, cinturini d'orologio, pezzi di schede telefoniche, chiavi più o meno arrugginite, tubetti, penne, pelli ... e non parliamo di come giocano i bambini con qualunque cosa sia tondeggiante.
Sempre tanta gente che cammina per strada, soprattutto nei giorni di mercato ... e che dire delle tante mandrie di mucche in mezzo alle quali bisogna zigzagare al tramonto.
La zona dell'Omo river è ormai molto battuta dal turismo, grazie anche alle nuove strade costruite da ditte cinesi e indiane. Da qui nasce il rapporto mercanteggiante tra le tribù indigene e le tribù dei turisti, si paga un prezzo per la visita del villaggio e si contrattano i prezzi delle foto agli abitanti, al che bisogna mantenere la dignità ma prendere la cosa come un gioco, ben sapendo che il soggetto fotografato ha una sola cosa da vendervi: la sua immagine! Da casa mi sembrava una situazione penosa, poi giocata nel modo giusto diventa al contrario anche divertente.
A Jimka cerco di telefonare a casa, un signore zoppo mi accompagna alle Telecomunication, per entrare devo lasciare la macchina fotografica, e il mio accompgnatore resta a guardarla mentre io telefono, per ringraziarlo gli regalo 20 birr, non sa come ringraziarmi .... dopo più di un'ora sono in un baretto a bermi una birra, mi avvicina insieme ad un ragazzino, e quest'ultimo mi dice che il signore voleva ringraziarmi ma non sa l'inglese e allora ha chiamato lui come interprete .... e io che so l'inglese sono rimasto senza parole!
Eiland è la bottiglia di plastica vuota che tutti ti cercano ... è un utilissimo contenitore! Tutto è riciclato, gli ornamenti di alcuni personaggi sono sorprendenti: usatissimi i tappetti delle bottiglie, cinturini d'orologio, pezzi di schede telefoniche, chiavi più o meno arrugginite, tubetti, penne, pelli ... e non parliamo di come giocano i bambini con qualunque cosa sia tondeggiante.
Sempre tanta gente che cammina per strada, soprattutto nei giorni di mercato ... e che dire delle tante mandrie di mucche in mezzo alle quali bisogna zigzagare al tramonto.
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