Oggi piove a dirotto ... verrebbe da dire "che sfortuna" invece penso che siamo stati fortunati perche' per tutto il resto del viaggio impagnati in trekking e alloggiati in tenda abbiamo sempre trovato un tempo stupendo ... ma riassumiamo con calma i giorni passati. Dopo lo stupendo mecato di Chatigona il giorno successivo siamo stati al mercato di Onukudeli, qualche foto ma con calma perche' frequentato dai Bonda, una tribu' primitiva che non accetta nessun contatto con la modernita'. Stabilito un camp siamo partiti per un lungo trekking di 8 ore e abbiamo visitato un villaggio, tra le donne curiose e gliuomini decisamente temibili e armati di arco e freccia. Sembrava veramente di essersi calato nel passato piu' remoto. Le donne senza vestiti e senza capelli ma vestite di sole collane di perline insieme alle favolose danze tribali deri bambini Bara Godaba mi hanno fatto spesso chiedere se avevo sbagliato aereo ed ero capitato nell'Africa piu' nera ... ma l'India e' un continente ed iospita tribu' e razze completamente differente nel suo sterminato territorio, sempre affascinante. Seppure il viaggio sia faticoso e impegnativo e' anche decisamente rilassante per la quiete che si respira in questo ambiente rurale dove gli unici rumori sono quelli degli animali e degli uomini e donne che lavorano nei campi. A parte i Bonda diffidentissimi, tutte le tribu' ci hanno sempre accolto con straordinaria gentilezza e disponibilit' con la loro povera ma invidiabilissima dignita' ... magari esportarne un po' in Italia.
Dopo questi favolosi 4 giorni di villaggi e mercati agricoli, in cui le cose piu' moderne erano anfore di terracotta e tamburi siamo arrivati a Rayagada. Un piccolo paesino spessissimo senza luce e con una popolazione curiosissima di incontrare l'unico turista che passeggia per le sue vie e capire come mai e' capitato li'. Il viaggio e' quindi stato stupendo fino ad ora e vista l'intensita' e gli sforzi trekkaroli lascia al ritorno in Italia il momento per le riflessioni e il sommario di tutte le emozioni provate negli incontri , in cui ovviamente trionfano i bambini.
E' anche la prima volta che ho con me una macchina digitale e spesso nei villaggi o con gruppi di bambini curiosi il gesto di fare vedere dal piccolo monitor le foto scattate ha suscitato entusiasmo e tante risate ... in un villaggio tutti i bambini si sono messi in fila per il ritratto e poi giu' a prendersi in giro per un'ora dopo aver visionato i risultati.
Qui dove sono scrivo da una delle tante contraddizioni indiane, un paesino allagato a pochi chilometri dalla campagna tribale e un negozietto con tetto in lamiera dove si trovano quattro scrivanie con computer ultramoderni e schermi lcd immensi ... ma questa e' sempre l'India. L'India della tecnologia avanzata e dei call cente, l'India delle tribu' e degli intoccabili, l'India dei clacson e l'India del silenzio, l'India del cricket e l'India dei guru che camminano per strada con la loro ciotola per raccogliere il riso offerto, l'India di cui ti innamori e in cui prima o poi torni sempre a cercare la serenita' e ad ammirarne la dignita'!
Dopo questi favolosi 4 giorni di villaggi e mercati agricoli, in cui le cose piu' moderne erano anfore di terracotta e tamburi siamo arrivati a Rayagada. Un piccolo paesino spessissimo senza luce e con una popolazione curiosissima di incontrare l'unico turista che passeggia per le sue vie e capire come mai e' capitato li'. Il viaggio e' quindi stato stupendo fino ad ora e vista l'intensita' e gli sforzi trekkaroli lascia al ritorno in Italia il momento per le riflessioni e il sommario di tutte le emozioni provate negli incontri , in cui ovviamente trionfano i bambini.
E' anche la prima volta che ho con me una macchina digitale e spesso nei villaggi o con gruppi di bambini curiosi il gesto di fare vedere dal piccolo monitor le foto scattate ha suscitato entusiasmo e tante risate ... in un villaggio tutti i bambini si sono messi in fila per il ritratto e poi giu' a prendersi in giro per un'ora dopo aver visionato i risultati.
Qui dove sono scrivo da una delle tante contraddizioni indiane, un paesino allagato a pochi chilometri dalla campagna tribale e un negozietto con tetto in lamiera dove si trovano quattro scrivanie con computer ultramoderni e schermi lcd immensi ... ma questa e' sempre l'India. L'India della tecnologia avanzata e dei call cente, l'India delle tribu' e degli intoccabili, l'India dei clacson e l'India del silenzio, l'India del cricket e l'India dei guru che camminano per strada con la loro ciotola per raccogliere il riso offerto, l'India di cui ti innamori e in cui prima o poi torni sempre a cercare la serenita' e ad ammirarne la dignita'!
1 commento:
Caro Marco,
splendido post, condivido tutto !!! Buon ritorno.
Ciao. Riccardo
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